storie di moda

Serien°umerica. Capi essenziali e sofisticati tra tradizione e innovazione

I canoni stilistici della moda si rinnovano attraverso il gioco seduttivo di contaminazione tra le diverse forme d’arte

Il brand Serien°umerica nasce dalla passione per la creatività e per la sperimentazione di Maria De Ambrogio e Stella Tosco. Le due designer propongono collezioni sofisticate e dirompenti, apparentemente minimali per la pulizia formale, ma complesse sotto il profilo della costruzione dei capi. 

Serien°umerica si concentra sulla maglieria e gli accessori in pelle, demandando alla seconda linea s°n la cura del total look.

I capi sono costruiti su forme essenziali, giocando sulle asimmetrie e su sovrapposizioni inaspettate. Parola d’ordine: dialogo.

La comunicazione tra le diverse forme d’arte e l’interscambio efficace tra procedimenti artigianali e nuove tecnologie si pongono alla base di questo progetto, innovativo e sorprendente, volto a sovvertire i canoni massificanti della moda.

Pulizia delle linee, cura minuziosa dei dettagli, manualità delle lavorazioni, sperimentazione delle tecniche industriali, apertura verso i più disparati ambiti artistici, fonte di scambio e di innovazione: queste le cifre distintive di un brand, che punta a rivisitare il nostro guardaroba, attraverso un sapiente gioco di innesti e mescolanze.

Chi sono Maria De Ambrogio e Stella Tosco? Quali sono le vostre origini e qual è stato il vostro percorso di formazione? 

Entrambe designer del brand serien°umerica, abbiamo seguito percorsi molto differenti, ma che comunque ci hanno portate ad incontrarci e ad avere due visioni complementari nell’ambito dello stesso progetto.
Maria: Ho iniziato i miei studi all’università di Torino frequentando la facoltà di sociologia; nel 2001, però, ho deciso di aprire con un’amica uno spazio creativo, all’interno del quale ho intrapreso la mia attività di stilista autodidatta. Così è nato il marchio serien°umerica che, fino al 2006, ha mantenuto la propria natura di brand artigianale, confezionato e venduto solamente nella mia città. Durante gli stessi anni, mi sono dedicata anche ad altri progetti e all’insegnamento di fashion and textile design presso lo IED di Torino.  Lì ho incontrato Stella, una mia studentessa, nata e cresciuta a Vienna, dove è rimasta sino alla fine del liceo, trasferendosi successivamente in Italia per frequentare l’Istituto, dove si è diplomata in Fashion Design. Ha continuato poi la sua formazione attraverso dei corsi specialistici presso la Central Saint Martins di Londra e presso accademie di modellistica a Milano. 

Quando e com’è nato “ufficialmente” il brand serien°umerica? 

Stella: serien°umerica, come brand conosciuto oltreconfine, è nato nel 2009, quando insieme abbiamo ripreso il marchio già creato da Maria e iniziato a proporre piccole capsule a fiere e showroom internazionali. In quel preciso momento si è realizzata la trasformazione di un’attività artigianale in un brand di ricerca, specializzato nella maglieria e negli accessori in pelle, attualmente presente in una selezione di negozi in Europa, Stati Uniti e Giappone.

Come mai la scelta di questo nome? 

Serien°umerica nasce a Torino, città industriale per antonomasia. Da qui il nome che evoca la produzione in serie e il design, elementi a cui serien°umerica cerca invece di contrapporsi attraverso la propria filosofia, attenta alla cura artigianale, alla ricerca del dettaglio, e svincolata dalla cultura di massa tipica della moda.
  

Quali sono le cifre stilistiche delle vostre collezioni? 

Serien°umerica è un marchio che ha fatto della ricerca e della sperimentazione il suo punto di forza. Operiamo a stretto contatto con artigiani italiani, “forzando” lavorazioni tradizionali e cambiando le regole del classico, nel tentativo di valorizzare e plasmare materie prime sempre di altissima qualità. Le linee e le forme minimali si arricchiscono di particolari lavorazioni e dettagli sofisticati per reinterpretare e valorizzare la cultura del prodotto, tipica del Made in Italy. 

Come riuscite a conciliare, quindi, i procedimenti tradizionali dell’artigianato Made in Italy con nuove tecnologie e sperimentazioni? 

Ogni collezione è un lavoro accorto: si parte dall’idea e dalla scelta dei materiali e si prosegue attraverso un intenso dialogo tra procedimenti tradizionali e nuove tecnologie applicate alla moda, in un continuo scambio tra lo stilista e l’artigiano. Con la crescita del brand, abbiamo capito che sarebbe stato importante inglobare nel nostro progetto una parte della produzione e della campionatura. Abbiamo quindi acquistato macchine e software di modellistica, e due macchine elettroniche di maglieria STOLL, le quali ci permettono di sperimentare in libertà e al contempo di produrre interamente la nostra maglieria.

Qual è il ruolo della manualità nell’ambito della vostra produzione?

Tutta la parte del disegno e della sperimentazione avviene manualmente. La prototipazione dei modelli è realizzata quasi per intero con ago, filo e forbici. I lavaggi di prova e il controllo della ‘mano’ del tessuto o della maglia sono sempre eseguiti artigianalmente. Solo in un momento successivo si passa all’industrializzazione del modello con il trasferimento sul software. Inoltre, nelle collezioni sono sempre presenti interi capi o singoli inserti realizzati a mano, a telaio o ricamati.

Che importanza assumono per voi la contaminazione e il dialogo costante tra i diversi ambiti della creatività? 

Nel mondo di oggi tutto è contaminato ed è difficile pensare ad un ambito disconnesso da un altro. 
La nostra ispirazione proviene dalla vita di tutti i giorni: durante la giornata si assimilano sensazioni che poi si assorbono e si connettono in forme differenti. La nostra ricerca parte da fotografie, stampe e collage, che non sono direttamente collegate al mondo della moda, ma che evocano sensazioni affini a quelle della nostra linea.  Inoltre, le collaborazioni negli anni con fotografi, studi di grafica o di arredamento sono stati punti di partenza per ricerche innovative, che ci hanno stimolate a trovare un nuovo linguaggio per esprimere la nostra visione creativa. 

In quali progetti si manifesta questa vostra propensione verso la comunicazione tra forme d’arte differenti? 

La contaminazione tra differenti forme d’arte è visibile nel nostro lavoro, sia all’interno delle nostre collezioni che in collaborazioni esterne avvenute durante gli anni. Abbiamo lavorato in diverse occasioni con artisti e fotografi, utilizzando loro immagini o illustrazioni ed integrandole nella nostra linea, tramite stampe digitali o manuali. Allo stesso tempo abbiamo collaborato a progetti con studi di grafica o di arredamento, sperimentando e perfezionando le nostre conoscenze con l’introduzione di nuove tecniche. Nel 2019, in occasione dei Graphicdays di Torino, abbiamo collaborato con lo studio Quattrolinee, creando un percorso di integrazione tra maglieria e grafica. Alcune mappe della città sono state riportate su dei teli in maglia, da noi interamente prodotti, tramite differenti lavorazioni: abbiamo così trasformato le strade e le piazze in un appassionante gioco grafico e materico.  Nel 2015 abbiamo invece collaborato con il produttore di tappeti Maurizio Battilossi, realizzando con lui un tappeto, esposto al Salone del Mobile, che fondeva le sue conoscenze sulla tessitura con il nostro gusto minimale e la ricerca di nuove lavorazioni. 

s°n è la vostra seconda linea. Come si caratterizza e in cosa si distingue dal brand principale? 

Abbiamo voluto creare una linea che ci rappresentasse anche come total look quotidiano, con volumi morbidi e forme essenziali.  In questo modo abbiamo avuto la possibilità di rendere serien°umerica un brand interamente improntato alla sperimentazione sulla maglieria, che è il nostro ambito primario, fonte continua di ricerca e innovazione.

A quale pubblico vi rivolgete? 

Le nostre forme minimali e i volumi oversize sono pensati per un pubblico che vuole esprimersi attraverso capi originali senza rinunciare al comfort e alla praticità. Il nostro target di riferimento riconosce l’alta qualità dei nostri capi, durevoli nel tempo grazie anche ai materiali di pregio, sempre naturali.

Progetti e sogni per il futuro?

Avvicinarci ancora di più al design e all’arte con nuovi progetti di contaminazione tra le varie discipline.