Dopo l'incendio nel campo di migranti greco a Moria, l'Unione europea è pronta a "finanziare un nuovo centro più moderno" nell'isola di Lesbo. Lo ha annunciato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Margaritis Schinas, spiegando che Bruxelles è disponibile anche "a considerare qualsiasi richiesta greca per un ruolo più attivo nella gestione di questa nuova struttura".
Ue: navi in Grecia per aiutare i migranti Schinas, che giovedì si è recato in visita sull'isola, ha quindi reso noto che nelle prossime ore delle navi finanziate dall'Ue saranno dispiegate in Grecia per dare rifugio ai richiedenti asilo più vulnerabili, dopo l'incendio che ha distrutto il campo. "Moria non esiste più. ma deve servire come un forte promemoria per tutti noi su quello che dobbiamo cambiare in Europa sulla migrazione", ha detto ancora il vicepresidente esecutivo della Commissione europea. "Nelle nostre politiche migratorie abbiamo bisogno di maggiore solidarietà", ha aggiunto.
Terza notte all'addiaccio dopo incendio Nel frattempo migliaia di richiedenti asilo hanno trascorso la terza notte all'addiaccio dopo gli incendi, mentre le autorità hanno inviato sul posto rinforzi di massa per contenere le folle. Il campo di Moria, uno di decine sparsi per la Grecia, era notoriamente sovraffollato e spesso ospitava oltre il quadruplo delle persone previste, alimentando così il malcontento e le proteste dei residenti dell'isola.
Cresce il malcontento Non a caso, gli abitanti di Lesbo hanno eretto blocchi stradali nelle vicinanze del campo per impedire alle autorità di ripulirlo in modo da farvi rientrare i richiedenti asilo. "Adesso è il momento di chiudere Moria per sempre", ha tuonato Vaguelis Violatzis, un politico locale. "Non vogliamo un altro campo e ci opporremo a qualsiasi lavoro di costruzione. Abbiamo fatto fronte a questa situazione per cinque anni, e' tempo che altri si assumano questo fardello".