"Quando ti metteremo nel cassetto, cara mascherina, se non potremo ricordarti con nostalgia, ti diremo certamente un bel grazie, con tanta simpatia". Nonno Francesco Isoardi è abituato a scrivere poesie. Lo fa da quando - raggiunta la pensione - ha cominciato a divorare libri e ha scoperto l'amore per le rime. Ma nonostante una vita vivace - agricoltore, primo cittadino di Valgrana, Cavaliere della Repubblica - mai avrebbe immaginato a 97 anni di diventare una celebrità social.
Francesco, quando ha cominciato a scrivere poesie?
"L'anno preciso non lo ricordo. Diciamo da quando sono andato in pensione e per passare il tempo ho cominciato a leggere libri. Non solo di poesie, anche prosa e opere di storia. Scrivo sempre a mano, poi mia figlia Rossella copia il testo al computer e controlliamo che non ci siano errori".
Ha un poeta di riferimento?
"No, nessuno in particolare anche se nelle mie poesie cito spesso Dante".
Qual è la sua fonte di ispirazione?
"Il mio paese, la mia terra. La poesia sulla mascherina è in italiano, per questo è diventata così popolare. Ma ho scritto molti versi in piemontese su Valgrana e altri su commissione per matrimoni e compleanni. Anche se la poesia non è tutto, lei non lo sa ma siamo anche colleghi".
In che senso scusi?
"Sono un giornalista anch'io. Scrivo per il giornale della zona, Il Caragliese, che pubblica sia miei articoli che poesie. E ho pubblicato un libro in cui raccolgo tutto ciò che ho scritto su Valgrana, Il mio paese".
Cosa faceva prima di andare in pensione?
"Ho la terza elementare, ho fatto l'agricoltore ma mi sono sempre speso per la mia terra. Sono stato sindaco di Valgrana dal 1975 al 1980 e negli stessi anni ho fatto l'assessore nella mia comunità montana. Mi sono tolto anche la soddisfazione di essere nominato Cavaliere della Repubblica dal presidente Leone per il mio impegno sociale".