Orso M49, il ministro Costa: "Sapere Papillon in gabbia fa male, meglio dotarlo di radiocollare"
Il ministro dell'Ambiente: "Nei suoi mesi di ritrovata libertà non ha mostrato pericolosità verso l'uomo. Ha cercato cibo, come è giusto che sia"
Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa si è espresso a favore dell'orso M49, dopo che l'animale è stato catturato a seguito della sua fuga avvenuta a fine luglio dal recinto del Casteller (Trento). "Sapere che Papillon è chiuso in una gabbia fa male. Nei suoi mesi di ritrovata libertà non ha mostrato pericolosità verso l'uomo, ha cercato cibo, come è giusto che sia", ha dichiarato.
"Poteva essere radiocollarato nuovamente e seguito a distanza", ha aggiunto Costa, "Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, con il quale sono in contatto, conosce bene la mia posizione. Quindi ho dato mandato attraverso gli uffici del ministero a Ispra e ai carabinieri forestali di andare a verificare le condizioni di salute di Papillon e degli altri due orsi che si trovano a Casteller, un luogo ormai al limite della sua capienza. Vogliamo che in questa detenzione almeno sia garantito il benessere animale. Non è un mistero che nei mesi scorsi io abbia provato tutte le strade per trovare una nuova casa per Papillon all'estero"
La lettera "Al momento però le notizie non sono positive, e io credo che il discorso vada reimpostato completamente. Premesso che la sovrappopolazione denunciata dal presidente della provincia di Trento sia da dimostrare, ho scritto una lettera ai presidenti delle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia affinchè si possa estendere ai territori da loro amministrati il progetto 'Life Ursus'. Si tratta di un progetto europeo di reintroduzione dell'orso bruno ambizioso e ben riuscito, se consideriamo che questi splendidi mammiferi erano quasi estinti negli anni 80.
Un progetto per ripopolare"Grazie a quel progetto - come scritto nella lettera firmata dal ministro Costa - nelle Alpi italiane sono presenti oggi circa cento orsi e appare realistico raggiungere l'obiettivo di ricreare una continuità ecologica con le popolazioni di orsi dei Balcani. Considerata l'importanza del progetto, sia a livello nazionale che internazionale, da più parti ci chiedono una valutazione per ampliare l'areale di presenza del mammifero, favorendo l'espansione degli orsi in luoghi con caratteristiche ambientali idonee, per assicurare la persistenza a lungo termine della specie nel nostro pianeta. Tra i vari siti italiani in valutazione le caratteristiche di questi territori appaiono, agli esperti del ministero, idonee con elevata disponibilità trofica per gli orsi bruni. Andranno chiaramente approfondite con rigore scientifico le opportunità e le problematiche collegate ad un trasferimento di alcuni animali oggi presenti in Trentino, ma resta necessaria un'intesa tecnica e politica rispetto al progetto di reintroduzione tra le nostre amministrazioni".
L'appelloInfine, il ministro dell'Ambiente ha chiesto ai presidenti del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e della Lombardia un incontro per approfondire la tematica: "Sono certo che un progetto di tale rilevanza e che ha già mostrato il suo successo sarà accolto favorevolmente dai presidenti Fedriga, Zaia e Fontana".
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