l'ipotesi "scottante" di national geographic

Bin Laden, nel bunker una collezione di film porno: forse uno stratagemma per inviare messaggi segreti

Nel nascondiglio segreto del numero uno di Al Qaeda furono trovati 470mila file digitali a luci rosse: secondo National Geographic sarebbero stati usati per far circolare informazioni criptate senza destare sospetti

I 470mila file digitali contenenti materiale pornografico trovati nel 2011 nel bunker di Bin Laden potrebbero non essere soltanto un piacevole passatempo. Secondo l'ipotesi di National Geographic - contenuta nel documentario Bin Laden's Hard Drive, in uscita l'11 settembre, giorno dell'anniversario della strage delle Torri Gemelle - sarebbero stati utilizzati per trasmettere messaggi criptati. Resta ancora da chiarire se e come il leader di Al Qaeda avesse visto quei filmati, dato che nel suo nascondiglio non erano presenti computer né connessione a internet. 

La presenza dei video hard era nota già da 2011, quando la notizia fece il giro del mondo. Non sono mai stati forniti maggior dettagli sul materiale rinvenuto nel bunker, e la Cia ha vietato la pubblicazione dei filmati. 

Secondo l'ipotesi che emerge dal documentario, il leader di Al Qaeda avrebbe nascosto dei messaggi criptati sicuro che nessuno avrebbe mai analizzato quel materiale. Ma per il consulente della Cia Reid Meloy, il terrorista dietro alla strage dell'11 settembre avrebbe cercato semplicemente un po' di svago.

Secondo alcune lettere attribuite a Bin Laden, l'uomo temeva l'uso di email e utilizzava metodi non convenzionali per comunicare con i suoi uomini. Questo particolare potrebbe dare maggior valore alla teoria di National Geographic