Coronavirus, in Veneto via alla sperimentazione del vaccino sui primi sei volontari
I medici: "Sei mesi per capire se siamo sulla buona strada"
E' iniziata all'ospedale di Verona la sperimentazione sull'uomo del vaccino italiano anti-Covid con l'inoculazione sui primi sei volontari. Si va da uno studente 18enne a un medico di 54 anni, tutti veronesi. "Se tra sei mesi non avranno evidenziato controindicazioni e avranno prodotto anticorpi - ha commentato Stefano Milleri, direttore del Centro di ricerche cliniche dell'Ospedale Borgo Roma di Verona -. potremmo dire di essere sulla buona strada".
Le prime tre dosi vaccinali del Grad-Cov2 erano state inoculate su altri volontari mercoledì a Roma allo Spallanzani. La sperimentazione è condotta dal Centro di ricerche cliniche dell'Ospedale Borgo Roma di Verona, nell'ambito della collaborazione avviata dall'Università di Verona con l'Ospedale Spallanzani. I primi risultati ottenuti, ha aggiunto ancora Milleri come riporta Il Gazzettino, "fanno ben sperare dal momento che le analisi fatte nei primi giorni ai soggetti vaccinati hanno evidenziato l'assenza pressoché totale di controindicazioni".
Coronavirus, negli ospedali di Milano tamponi in auto: molti in coda
Il vaccino è stato "realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera di Castel Romano. Ha superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta e il buon profilo di sicurezza, ottenendo successivamente l'approvazione della fase Uno della sperimentazione sull'uomo da parte dell'Istituto Superiore di Sanità, dell'Agenzia Italiana del Farmaco e del Comitato Etico Nazionale per l'Emergenza Covid-19″. Se tutto i piani saranno rispettati, entro il 2021 potranno essere prodotti diversi milioni di dosi.
Volontario: "Non ho paura" Uno dei volontari, intervistato dal Corriere della Sera, afferma: "Non ho paura. Prima di accettare mi sono documentato a fondo, ho studiato il lavoro dei ricercatori. Ci troviamo di fronte a un fenomeno di importanza mastodontica. Sono convinto che se l’umanità vuole sconfiggere il virus, ciascuno debba fare la propria parte. Io ci sto provando", ha detto il ragazzo, che ha aggiunto di non soffrire al momento di effetti collaterali: "Mi hanno tenuto sotto osservazione qualche ora e adesso posso tornare a casa. Dovrò misurare la temperatura corporea ogni sera e tenere un diario clinico nel quale annotare ogni minima reazione. Tra due giorni tornerò per una visita di controllo che poi si ripeterà periodicamente, per i prossimi sei mesi". Infine, Gabriele ha fatto un appello a tutti coloro che sono contro il vaccino: "E' l’unico modo perché ciò che stiamo attraversando diventi solo un ricordo, qualcosa che le generazioni future studieranno sui libri di storia".
SU TGCOM24