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Inquinamento: già finiti gli effetti benefici del lockdown sull'ambiente

Uno studio evidenzia come i livelli di di ossido di azoto stiano aumentando di nuovo da aprile, vanificando gli ottimi risultati raggiunti durante il lockdown

La quarantena ha avuto conseguenze molto positive sull'ambiente. Tra febbraio e marzo la quantità di diossido di azoto - uno dei principali gas inquinanti - presente nel Nord Italia era diminuita del 10%. Il sensibile calo dell'inquinamento atmosferico era tangibile in tutto il mondo. A Jalandhar, città densamente abitata dell'India settentrionale, per esempio, in primavera era visibile la catena dell'Himalaya da 160 chilometri di distanza. Un panorama nascosto per decenni.

Effetti temporanei - Come si temeva però, i benefici dovuti al lockdown sono durati poco. Quando le attività produttive sono ripartite, le persone hanno ricominciato a spostarsi in città, spesso scegliendo l'automobile al posto dei mezzi pubblici. Con la conseguenza che, secondo quanto riportano i dati di una società che si occupa di tecnologia per le geolocalizzazioni, il traffico è tornato più o meno com'era prima della quarantena.

Lo studio - Il Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA) ha analizzato la presenza del diossido di azoto nell'aria di 12 grandi città, tra le quali Roma, Parigi, New Delhi e Londra. Durante lo studio è stato elaborato un modello che tenesse conto delle condizioni atmosferiche delle singole città: i fenomeni come venti e piogge, infatti, hanno una valenza fondamentale nel determinare la quantità di gas inquinanti presenti dell'aria.

I risultati - Secondo queste rilevazioni, 10 giorni dopo l'inizio del lockdown, il livello di diossido di azoto era calato del 27% rispetto alla media dello stesso periodo tra il 2017 e il 2019. Dopo il mese di aprile, però, è tornato a salire e ad agosto è arrivato quasi allo stesso livello di febbraio.

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