FUORI CONCORSO

Luca Guadagnino sbarca a Venezia con un corto sul lockdown e un documentario su Ferragamo

Il regista italiano presente al Lido con due progetti, entrambi fuori concorso

© IPA

Alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia arriva fuori concorso Luca Guadagnino con il corto "Fiori, fiori fiori!", nato e realizzato durante il lockdown. Il regista presenterà al Lido anche il documentario "Salvatore - Shoemaker of Dream", che ripercorre la vita di Ferragamo dagli inizi come ciabattino in Italia alla fama internazionale.

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Il cineasta-autore-produttore è a Venezia per presentare il cortometraggio girato durante il lockdown, "Fiori, fiori, fiori" e il documentario fuori concorso "Salvatore - Shoemaker of dreams" dedicato alla straordinaria avventura di Ferragamo.

"Durante la pandemia sono tornato nei luoghi dell'infanzia" - Nemmeno il coronavirus ha fermato Guadagnino che, smartphone alla mano, ha realizzato un cortometraggio nella sua Sicilia per raccontare i mesi di lockdown: "Ero a Milano, soffrivo anche per motivi privati la situazione e mi è salito fortissimo il desiderio di tornare nei luoghi della mia infanzia e bussare alle porte di persone care. Sono sceso in Sicilia, sono andato a Canicattì dove sono cresciuto ed è  stato rigenerante". 

Sulle orme di Ferragamo - Guadagnino è a Venezia anche per presentare il documentario "Salvatore - Shoemaker of Dreams", nel quale ripecorre la vita del designer delle scarpe grazie anche a un'incredibile abbondanza di materiali d'archivio rintracciati a Firenze in casa Ferragamo a Palazzo Spini Feroni. Altre testimonianze sono invece arrivate da Hollywood dove il ciabattino dello sperduto Bonito in provincia di Avellino "venuto dal meno di nulla",  come dice la figlia Giovanna, è amato e riconosciuto tra i pionieri dell'industria cinematografica dell'epoca d'oro.

Il legame di Guadagnino con la moda è noto: "Ho imparato ad amarla osservando il guardaroba di mia madre e di mia zia, la moda ha la capacità incredibile di anticipare i desideri , persino crearli. Il cinema per me non ha le risonanze immaginifiche per competere con il linguaggio della moda".

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