Danimarca, nuova legge stabilisce che sesso senza consenso è stupro
Un importante passo avanti per il Paese scandinavo. Secondo Amnesty International le donne danesi hanno grandi difficoltà a denunciare e ottenere protezione
Il governo danese ha deciso di presentare un decreto con cui verrà riconosciuto per legge che il sesso senza consenso è stupro. "Stiamo passando da un sistema in cui dovevano esserci coercizione e violenza perché si trattasse di stupro, a uno in cui ci deve essere il consenso". Con queste parole il ministro della Giustizia danese, Nick Haekkerup, ha commentato la decisione.
Un passo avanti - Si tratta di un accordo tra i partiti e la coalizione di sinistra al governo per introdurre una legislazione sullo stupro basata sul consenso. Fino a prima di questa vittoria, la legislazione danese aveva definito lo stupro non sulla base dell'assenza del consenso, ma sulla presenza di violenza fisica, di minacce o coercizione o sull'impossibilità per la vittima di opporre resistenza. Secondo Amnesty International si stratta di "un passo avanti verso una vittoria storica per i diritti umani".
Il report di Amnesty International - Era stata proprio l'organizzazione non governativa a evidenziare la difficoltà delle donne danesi di denunciare uno stupro e di ottenere protezione nel Paese in un report pubblicato il 5 marzo 2019 dal titolo La terrificante "cultura dello stupro" in Danimarca. Amnesty International riporta che nel 2017 delle donne che sono state stuprate o soggette a un tentato stupro (5.100 per il Ministero della Giustizia, fino a 24mila secondo un recente studio) solo 890 si sono presentate alla polizia. Inoltre, solo 535 denunce hanno dato luogo a indagini e solo 94 a condanne.
La situazione in Italia - Il codice penale italiano considera violenze sessuali (articoli 609-bis e seguenti) quegli atti sessuali subiti "con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità". Le pene previste vanno da 5 a 10 anni, diminuite "fino a due terzi in caso di forme meno gravi di violenza". Manca, però, il tema dell'assenza del consenso. Amnesty International Italia ha lanciato la campagna #IoLoChiedo affinché la legislazione italiana venga adeguata alle norme internazionali stipulate con la Convenzione di Istanbul del 2011.
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