Italia di gusto: Paese del Bengodi in otto declinazioni regionali
Dal vino veneto al mirto sardo, dall’olio toscano ai limoni campani: un tuffo nelle eccellenze italiane
La varietà dei cibi italiani in otto gustosi itinerari
L’Italia è di per sé un museo del cibo, ricca com’è di tradizioni e di usanze che nelle loro declinazioni regionali fanno del nostro Paese il più “gustoso” del mondo. Ogni provincia, addirittura ogni città e villaggio possiedono proprie ricette e, probabilmente, non basterebbe una vita intera per provarle tutte. Ma ci si può provare.
Per chi quest’estate, in mancanza di sagre ed eventi legati all’enogastronomia, vuole partire alla scoperta della cucina italiana, Volagratis.com consiglia 8 percorsi culinari da seguire. Dalla prima strada italiana del vino in Veneto, fino alle coltivazioni del mirto in Sardegna, passando per l’olio toscano e il pane pugliese, ecco gli itinerari del gusto da vivere e da assaggiare. Strada del vino in Veneto - Nata nel 1966, la Strada del Vino Bianco è stata la prima via del vino in Italia: un percorso eno-paesaggistico di circa 50 chilometri che si snoda tra le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, zona diventata Patrimonio UNESCO nel 2019. Seguirla significa andare alla scoperta di un territorio ricco di tradizioni, di storia e di eccellenze, dalle bollicine ormai famose in tutto il mondo fino all’abbazia medievale di Follina, una località che vanta anche uno dei quattro ristoranti stellati della provincia di Treviso. Alla scoperta del tesoro di Modena - L’aceto balsamico di Modena, in Emilia Romagna, è uno dei prodotti di punta del territorio e il risultato di secoli di storia e di tradizioni. Per scoprirle si può entrare nel Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto oppure visitare una delle tante aziende agricole che costellano il territorio, magari gustando questa specialità agrodolce insieme al Parmigiano Reggiano, altro prodotto del quale la provincia va fiera. La città di Modena, inoltre, vanta l’unico ristorante tre stelle Michelin dell’Emilia-Romagna, per sedersi a tavola e concedersi una coccola in più. La Strada dell’Olio dei Monti Pisani in Toscana - La Strada dell’Olio dei Monti Pisani, da Buti a Vecchiano, corre per 29 km facendo scoprire non solo luoghi ricchi di arte e storia, ma anche una tradizione che qui affonda le sue radici nel Medioevo: quella dell’Olio extravergine realizzato con olive raccolte a mano e cresciute su alberi disposti su antichi terrazzamenti. Se dopo aver scoperto i prodotti della zona si vuole trascorrere la serata in riva al mare e magari concedersi un’esperienza gastronomica d’eccellenza, si può andare nella vicina Forte dei Marmi che, dopo Firenze, è la città toscana con la maggior concentrazione di ristoranti stellati. Sui Colli Albani tra prodotti DOC e IGP del Lazio - Questo percorso, che da Ciampino raggiunge Velletri, si snoda lungo i pendii dei Colli Albani, nella zona dei Castelli Romani un tempo attraversata dalla Via Appia. Il territorio è famoso per i vini DOC come il Marino, il Castelli Romani Rosso o il Colli Albani, ma anche per il pane casareccio di Genzano o la porchetta di Ariccia, prodotto IGP. Non distante dal Parco dei Castelli Romani, infine, c’è Labico, una località dove assaggiare le tipiche ciambelle ruzze, a base di farina, zucchero, vino, olio e semi di anice, o concedersi un pranzo stellato immersi nel verde. Il Sentiero dei Limoni in Campania - Nel cuore della Costiera Amalfitana, tra Minori e Maiori, si snoda il Sentiero dei Limoni, un percorso pedonale panoramico che corre tra i limoneti attraversando anche il borgo di Torre, famoso proprio per la coltivazione di questi agrumi. Il sentiero, caratterizzato dalle immancabili scale che permettono di muoversi lungo la costa, è percorribile in circa un’ora e, immerso tra gli alberi secolari, regala alcuni dei panorami più suggestivi della zona. Una volta arrivati a Maiori, inoltre, è possibile pranzare o cenare in un ristorante stellato, rigorosamente vista mare. Il granaio d’Italia: la Puglia - La Puglia, “granaio d’Italia”, è una regione ricca di tradizioni antichissime legate alla coltivazione del grano e alla panificazione. Ogni località ha le sue ricette, le sue usanze e il suo pane, come le pagnotte di Manfredonia, note come “scanate” e che possono raggiungere i 7 kg, il pane di Monte Sant’Angelo o quello di Altamura, realizzato con il grano coltivato nell’area della Murgia. Nella città di Trani, inoltre, l’unica pugliese a ospitare ben due ristoranti stellati, è presente anche una delle migliori panetterie d’Italia secondo il Gambero Rosso. Alle pendici dell’Etna per scoprire il pistacchio - Coltivato ai piedi dell’Etna,in Sicilia, il pistacchio verde di Bronte è una varietà DOP che non ha rivali nel mondo. Raccolto ogni due anni, è uno degli ingredienti più presenti nella cucina siciliana e, in particolare, in quella catanese delle terre etnee alle pendici del Parco Regionale del vulcano. È qui, infatti, che si incontrano i comuni di Adrano, Bronte e Randazzo, tutti caratterizzati dalle numerose coltivazioni, e quello di Linguaglossa, dove è possibile assaggiare i piatti di uno chef stellato che unisce i sapori più tradizionali della Sicilia a tecniche internazionali. Lungo le strade del mirto in Sardegna - Tipiche dei paesi mediterranei e in particolare della Sardegna, le piante di mirto e le loro bacche sono una delle eccellenze della regione e la chiave per realizzare un prodotto che è oggi è un sinonimo del territorio: il liquore di mirto. Una delle zone più note per la sua coltivazione e produzione è quella della Gallura, dove oggi le bacche di questo arbusto vengono trasformate anche in gelato e in oli essenziali grazie ai numerosi produttori e artigiani dislocati dalla costa settentrionale fino ad Arzachena, una delle uniche due città sarde a ospitare un ristorante stellato.
SU TGCOM24