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Usa 2020, Facebook impone il "silenzio elettorale" prima del voto

I candidati non potranno pubblicare annunci la settimana prima del 3 novembre, data delle elezioni. Stop anche a post che diffondono disinformazione o che invogliano a non andare a votare

Afp

Facebook bloccherà qualsiasi avviso pubblicitario di natura politica nella settimana che precede le elezioni americane, fissate per il 3 novembre. Lo ha annunciato il suo fondatore Mark Zuckerberg con un post sulla sua pagina personale. Si tratta di una netta inversione di marcia rispetto all'immobilismo tenuto dal social network nelle presidenziali 2016 vinte da Donald Trump. 

"Abbiamo tutti la responsabilità di proteggere la nostra democrazia", ha spiegato nel messaggio l'amministratore delegato. Non solo pubblicità elettorale al bando: Facebook mostrerà in cima alla pagina dei feed informazioni attendibili sulle elezioni, fornite dal suo Centro informazioni sul voto; rimuoverà i post che diffondono disinformazione sulle presidenziali e per renderli meno virali limiterà i contatti a cui poter inoltrare un messaggio.

Da oggi non saranno rimossi soltanto i post che invitano le persone a non recarsi ai seggi ma anche quelli che creano confusione su quando e come andare a votare. Stop anche ai messaggi che scoraggiano la partecipazione alle presidenziali evocando il Coronavirus. E se un candidato dichiara vittoria prima dei risultati ufficiali o cerca di delegittimare l'esito elettorale criticando i metodi di voto - come quello per corrispondenza -, Facebook aggiungerà un'etichetta che rimanderà a dati ufficiali o a informazioni verificate. Chiaro il riferimento a Trump, che non ha mai detto che accetterà un'eventuale sconfitta e ha più volte evocato brogli con il voto per posta. 

"Queste non sono le classiche elezioni - ha aggiunto Zuckerberg - Sono preoccupato che con la nostra nazione così divisa e i risultati elettorali che potrebbero essere ufficializzati dopo giorni o addirittura settimane, ci potrebbe essere un rischio crescente di disordini nel Paese". Da qui la necessità di evitare che il suo social network si trasformi in uno strumento per influenzare la campagna elettorale, come successo 4 anni fa con la presunta ingerenza di funzionari e agenti russi. 

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