Venezia 77, da Jo Squillo e Francesca Carollo un documentario per ripartire dall'arte
Lanciato da Wall of Dolls Onlus, è un progetto che nasce per sostenere la città simbolo della bellezza e della cultura veneta e italiana
In occasione della 77esima Mostra del cinema di Venezia, Wall of Dolls Onlus ha presentato il documentario "Venezia - Senza arte non si riparte". Un progetto che nasce dal desiderio di sostenere la città simbolo della bellezza, dell'arte e della cultura veneta e italiana, così duramente colpita dagli eventi degli ultimi mesi. Secondo le autrici Francesca Carollo e Jo Squillo, il mondo dei mass media e della cultura devono farsi portavoce di questo percorso di sostengo alla rinascita.
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Allo Spazio della Regione del Veneto, Hotel Excelsior Lido di Venezia, è stata lanciata anche una raccolta fondi per la Basilica di San Marco alla presenza del procuratore della Basilica Carlo Alberto Tesserin.
Venezia e le sue chiese, le sue basiliche e i suoi musei, i palazzi più belli al mondo, e la sua straordinaria unicità vivono infatti un momento di grande difficoltà; l'acqua alta del 12 novembre scorso prima e la pandemia poi, hanno messo in ginocchio il turismo e la bellezza di luoghi provati dalla forza della natura e dal virus. Ma è necessario ripartire. Ecco perché, secondo le autrici Francesca Carollo e Jo Squillo, il mondo dei mass media e della cultura devono farsi portavoce di questo percorso di sostengo alla rinascita.
La giornalista Carollo, veneta, e la conduttrice Jo Squillo, appassionata della bellezza e capace con le sue trasmissioni televisive di raccontare il meglio dell'Italia, scendono in campo con la loro Onlus, "Wall of Dolls", che si occupa di vittime di violenza e di sensibilizzazione culturale, affrontando quest'anno un tema diverso ma oggi importantissimo, cioè la ripartenza dall'arte, per dare un segnale forte di vicinanza alla città, e lanciare una campagna di raccolta fondi per la Basilica di San Marco.
Questo documentario attraversa i canali della città, svela i palazzi, racconta questi mesi difficili senza tragicità ma con grande attualità. Ad accompagnare le due autrici alcuni grandi esponenti del mondo culturale: Carlo Alberto Tesserin, Primo Procuratore della Basilica di San Marco, Fortunato Ortombina, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro La Fenice e Renata Codello, Direttore Affari Istituzionali della Fondazione Giorgio Cini. Ca' Rezzonico, il Museo Peggy Guggenheim, La Basilica di San Marco, il Teatro La Fenice, la Fondazione Giorgio Cini, Ca' Vendramin Calergi, Ca'Pesaro, sono alcune delle tappe di questo racconto.
Il titolo "Venezia - Senza arte non si riparte" viene così commentato dai tre interlocutori intervistati durante questo viaggio: Carlo Alberto Tesserin, primo procuratore della Basilica di San Marco: "Non esiste una società che possa vivere senza arte. Noi abbiamo la fortuna, in Italia, di avere una quantità di beni culturali incredibilmente numerosa e incredibilmente validi e dobbiamo salvaguardarli tutti, perché questo è il nostro patrimonio vero. Se noi vogliamo guardare avanti, bisogna guardare partendo dalla cultura. Partendo da quello che gli altri, più bravi di noi, hanno saputo lasciarci. La sfida è questa: cosa lasceremo agli altri che arriveranno dopo di noi?"
Renata Codello, direttore Affari Istituzionali della Fondazione Giorgio Cini: "Senza arte e senza cultura in senso ampio non si può ripartire, perché la cultura e l'arte contengono una quantità di stimoli, di innovazione e di creatività, che sono quelli che ci fanno pensare e sperare di poter lavorare per il futuro. È incredibile come questo aspetto, che sappiamo essere in grado di attirare poi i visitatori che amano questa città, non sia spesso adeguatamente valorato. La bellezza continua, che è la caratteristica di Venezia, è un valore di cui adesso abbiamo bisogno, incide direttamente sulla qualità della vita delle persone."
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Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore Artistico del Teatro La Fenice: "Senza arte non si può ripartire perché l'arte è già dentro di noi, prima di noi, l'arte è qualche cosa che abbiamo prima di venire al mondo." Greci abbinavano sempre il bello con il buono, ecco perché sostenendo la bellezza e la cultura possiamo davvero sperare di fare qualcosa di buono e dare un senso alla ripartenza”.
Jo Squillo sottolinea: "Senza arte non si riparte" lo considero un claim quotidiano. L'arte ha da sempre contraddistinto la mia vita, in qualunque sua forma, e nei mesi scorsi la musica, la bellezza e il sogno, hanno aiutato me - e con me altri- a guardare avanti con un pizzico di entusiasmo e immutata speranza, nonostante il momento drammatico mondiale. L'arte è vita, l'arte è amore, l'arte è quello che ci spinge ad essere creativi, e quindi migliori, ogni giorno. Per quattro anni la Regione del Veneto ci ha ospitati e sostenuti nella lotta alla violenza di genere, quest'anno ho voluto dimostrare la mia vicinanza a una regione che amo da sempre".
Francesca Carollo conclude: "Il capitale di bellezza e di cultura di Venezia è un valore unico e inestimabile. Ho raccontato, come cronista, sia i momenti drammatici dell'acqua alta che la Pandemia, vivendo in prima persona una Venezia come non l'avevo mai vista, una città duramente colpita ma mai piegata, e questo mi ha spinto a voler realizzare questo lavoro per sostenerne la ripartenza. Da veneta sono da sempre appassionata e fiera di Venezia, da giornalista sento il dovere di indirizzare i media a puntare i riflettori sulla situazione difficile che ancora vive la città, con musei in parte chiusi, difficoltà logistiche e una drastica diminuzione del turismo. Voglio essere in prima linea con la mia Regione. E sono profondamente convinta che la bellezza abbia davvero una valenza etica. I Greci abbinavano sempre il bello con il buono, ecco perché sostenendo la bellezza e la cultura possiamo davvero sperare di fare qualcosa di buono e dare un contributo alla ripartenza".
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