"I prossimi mesi potrebbero essere particolarmente delicati sul fronte della sofferenza psicologica a causa degli effetti sull'economia dell'emergenza sanitaria. E' fondamentale preparare sin d'ora la popolazione alle difficoltà". A ribadirlo è lo psichiatra Diego De Leo in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, fissata per il prossimo 10 settembre. E nei mesi precedenti la situazione non è stata per nulla facile: quasi 2mila le richieste di aiuto ricevute da Telefono Amico Italia, una cifra raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2019.
Paura del futuro - Oltre alle conseguenze della crisi finanziaria dovuta alla pandemia che potrebbero spingere molte persone a reazioni estreme, anche i mesi di quarantena hanno avuto ripercussioni sulla salute mentale della popolazione. "Il Covid ha aumentato da subito i livelli di depressione, ansia, ossessività, fobie, irritabilità, paura del contagio e violenza domestica", ha spiegato De Leo, che ha aggiunto: "L'aspetto critico di questa emergenza potrebbe risiedere proprio nei timori per il futuro, soprattutto in termini di occupazione e di bilanci delle famiglie, cui si associano frequentemente problemi di salute psichica".
Netto aumento delle richieste d'aiuto - Quasi 2mila le richieste di aiuto ricevute da Telefono Amico Italia, organizzazione di volontariato attiva da oltre 50 anni, nei primi sei mesi del 2020. Oltre il doppio rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso anno. A rivolgersi all'organizzazione sono persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate dalla possibilità che un proprio caro commetta un gesto estremo.
L'identikit di chi chiama - "Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato un netto aumento di telefonate e messaggi ai nostri tre servizi di ascolto", ha dichiarato la presidente di Telefono Amico Italia Monica Petra. Sono soprattutto gli uomini (58%) con età compresa tra i 26 e i 35 (22%) a rivolgersi al numero unico. In circa il 40% dei casi le chiamate sono arrivate da persone che hanno chiesto aiuto per sé, mentre il restante 60% dei casi è costituito da persone che hanno chiamato perché preoccupate per altri. Il servizio WhatsApp Amico è stato invece utilizzato principalmente da donne (54%) con età compresa tra i 18 e i 25 anni (35%). Prevalenza delle donne anche nelle segnalazioni ricevute dal servizio mail M@ilAmica.
"Questo significativo aumento delle richieste di aiuto potrebbe essere legato non solo alle conseguenze psicologiche dell'emergenza Covid-19, ma anche al fatto che finalmente, pian piano, si sta sgretolando il tabù sul suicidio e si inizia a chiedere aiuto con più facilità e meno vergogna", ha spiegato Petra.