Dl Covid, 50 deputati M5s presentano un emendamento "contro" il governo | Posta la fiducia alla Camera | E' bagarre
Dai banchi della minoranza e di una parte dei parlamentari pentastellati sono arrivate forti proteste contro l'annuncio del ministro Federico D'Incà. La modifica prevedeva la soppressione della norma che rinnova gli incarichi dei vertici dell'intelligence
Bagarre a Montecitorio dopo l'annuncio del ministro Federico D'Incà sulla fiducia posta dal governo al decreto Covid. Sul testo pesavano solo 40 emendamenti e i gruppi erano sicuri che si sarebbe scelta la via ordinaria. Oltra alla minoranza, ha protestato anche una fronda di deputati M5s che aveva sottoscritto un emendamento per sopprimere la norma che rinnova i vertici dell'Intelligence.
Una mossa interpretata da molti per indebolire il premier, che ha mantenuto la delega ai Servizi. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha smentito un suo possibile coinvolgimento nel testo di modifica presentato da una cinquantina di deputati pentastellati che di fatto voleva cambiare una norma scritta dal governo. "Sono nuovamente costretto a smentire retroscena fantasiosi secondo cui verrebbe attribuita al sottoscritto la paternità dell'emendamento M5s in materia di intelligence. E' assolutamente falso. Si tratta di una iniziativa del tutto estranea alla mia persona. E sia molto chiaro un messaggio: nessuno provi a tirarmi dentro giochini di Palazzo che non mi appartengono nella maniera più assoluta", ha ribadito Di Maio.
Baldelli (Fi): "Questo governo prende a sberle il Parlamento" - Dopo l'annuncio della fiducia, è arrivato l'attacco di Forza Italia all'esecutivo: "Per problemi tutti interni alla maggioranza - ha detto il deputato Simone Baldelli - questo governo, di fronte a quaranta emendamenti, prende a sberle il Parlamento. Cominciamo bene la stagione, adesso andate in tv a dire che voi difendete la democrazia e la rappresentanza. Vergogna, siete dei pasticcioni. Questo è l'inizio della stagione e l'inizio della fine".
Foti (Fdi): "Il nodo è il tema dei servizi segreti" - "La richiesta di fiducia - ha rincarato Tommaso Foti, di Fratelli d'Italia - avviene non per l'ostruzionismo ma esclusivamente perché c'è un emendamento, il numero 1.121, che solleticando il tema dei servizi segreti a firma del più grosso partito che sostiene questo governo, è un emendamento che va contro questo governo. Non basta dire che la fiducia è autorizzata dal Consiglio dei ministri, doveva dire quale Consiglio dei ministri, in quale data. Perché o D'Incà ha doti divinatorie o è un bugiardo".
D'Incà: "Fiducia autorizzata il 7 agosto" - Il ministro ha poi precisato che la richiesta della fiducia è stata autorizzata nel Cdm del 7 agosto.
Dieni (M5s): "Non si risolvono così i problemi" - E' poi intervenuta Federica Dieni, M5s, prima firmataria dell'emendamento sui servizi che intende sopprimere il comma sesto, sottoscritto da 50 deputati, per chiarire: "Non è un emendamento che va contro il governo o contro Conte. L'intento è modificare la normativa in Parlamento. Non sono contenta della fiducia, non si risolvono le cose così, mi dispiace, le cose si risolvono in Parlamento, l'approccio più utile sarebbe stato rimettersi all'Aula perché la normativa sui servizi riguarda tutti. Sono profondamente contrariata dall'apposizione della fiducia e ci tengo che resti agli atti".
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