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Dalle lezioni post-lockdown nel parco a una nuova scuola, la maestra "ribelle" di Prato: "Bisogna ricominciare"

Francesca Sivieri, dopo le critiche, è pronta a tornare in cattedra, ma in un altro istituto: "Fare quello che ho fatto mi ha fatto star bene, ancor più ricevere la solidarietà di tutta Italia"

Ansa

A maggio, a fine lockdown, a scuole ancora chiuse, riuniva i suoi piccoli allievi nel parco per leggere loro libri. E per questo fu anche criticata dal sindacato. Ma la foto che la ritraeva mentre faceva lezione nel verde è diventata il simbolo dell'insegnante che si ribella alla didattica a distanza e dall'insegnamento virtuale torna a quello reale. Mesi dopo e a pochi giorni dall'inizio di un nuovo anno scolastico, la maestra ribelle di Prato, Francesca Sivieri, è pronta a ripartire in una nuova scuola. "Bisogna ricominciare, educare è passione - dice a Il Corriere della Sera. - Fare quello che ho fatto mi ha fatto star bene, ancor più ricevere la solidarietà di tutta Italia".

Alla vigilia di una nuova avventura professionale - Al rientro da una vacanza in famiglia, è pronta a tornare in cattedra la maestra 43enne che ha fatto parlare di sé per l'iniziativa di fare lezione all'aperto, con le scuole rimaste chiuse per coronavirus. E lo farà in un altro istituto scolastico, perché ha ottenuto il trasferimento richiesto prima della fama internazionale.

"Nell’Italia del lockdown, dei bambini senza scuola, - ricorda Sivieri a Il Corriere della Sera - io mi sono sentita utile per i miei alunni, che avevano il diritto di trovare uno spazio per loro, un luogo dove rivedersi. Ricevevo lo stipendio e potevo continuare a pagare le bollette, da lì l’idea di inventarmi qualcosa per continuare ad esserci".

"Nessuna critica verso i colleghi: ognuno è libero di agire come crede. - precisa - Certo, sapere che molte altre maestre in Italia hanno seguito il mio esempio mi ha fatto piacere. A tutti dico di non scaldare la sedia".

"A distanza di tre mesi da quel giorno, neanche una chiamata dal mio dirigente: né per essere appoggiata, né per ricevere critiche. Non sentire nessuno, dopo dodici anni in questa scuola, mi ha fatto un po’ male, - aggiunge. - Cambio scuola e riparto, lontano da casa. Ho bisogno di nuovi stimoli, questo è stato un anno di bilanci e voglio rimettermi in gioco".

A novembre un importante riconoscimento dal ministero dell'Ambiente - Di riconoscimenti da genitori, colleghi e non solo però la maestra ribelle può vantarne. Uno prestigioso è stato anche il premio "Vivere a .sprecozero2020" della campagna Spreco Zero, promosso col ministero dell'Ambiente, che ritirerà a novembre a Roma.

La motivazione è una medaglia al valore: "Aver messo in atto, - si legge, - attraverso le sue iniziative di lettura e incontro con gli studenti nelle opportune sedi 'open air' della sua città, una straordinaria buona pratica pedagogica, rispettosa delle indicazioni normative legate alle fasi post epidemiche e capace di coinvolgere i giovani studenti e le loro famiglie in un vivacissimo convivio di educazione alla socialità, alla lettura e agli stili di vita salutari".

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