riforma attesa

Sanità, abolito il superticket: niente 10 euro in più sulle ricette

Diverse le Regioni che, in tutto o in parte, avevano già abolito questa "tassa sulla salute": la prima l'Emilia Romagna nel luglio 2018

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Da oggi, primo settembre, entra in vigore l'abolizione del superticket, per tutti e per tutti i redditi, la quota aggiuntiva di 10 euro prevista per le prestazioni sanitarie specialistiche. Una misura, attesa da anni, realizzata con risorse extra Fondo sanitario nazionale con la quale, aveva più volte affermato il ministro Roberto Speranza, si è "cancellata una vera e propria tassa sulla salute".

Prevista nell'ultima manovra, l'abolizione è diventata legge il 23 dicembre e vale circa 165 milioni di euro nel 2020 e 490 per gli anni successivi.  Con questa novità si cancella un tassa che ha pesato soprattutto su chi ha meno possibilità di curarsi. "Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici - ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza - siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi e a una violazione della Costituzione". Resta invece, per chi non è esonerato in base al reddito, il costo del ticket, variabile a seconda delle prestazioni e pari a circa 30-35 euro.

Molte le Regioni che, in tutto o in parte, già lo avevano abolito: la prima a farlo era stata l'Emilia Romagna, nel luglio 2018, per redditi fino ai 100.000 euro lordi, l'ultima la Lombardia, dal primo marzo 2020.