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Back to school, studenti “inquieti” ma disposti a seguire le norme anti-Covid

Manca ormai poco al 14 settembre e la maggior parte degli studenti si sta già informando sulle nuove disposizioni anti-Covid: 2 su 3 disposti ad accettare la mascherina per tutta la giornata e la separazione dettata dai banchi monoposto, solo 1 su 2 un’eventuale ricreazione in classe. Dalle scuole ancora poche informazioni

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Le norme anti-Covid preparate per il ritorno in classe del 14 settembre alla maggior parte degli studenti sono “indigeste” ma in tanti sono comunque disposti ad accettarle, comprendendo le ragioni che hanno portato ad adottarle. Questo il succo di un sondaggio svolto da Skuola.net su un campione di 5mila ragazzi di scuole medie e superiori. Fino a oggi, infatti, in tanti hanno parlato. Politici, esperti, sindacati, famiglie: tutti hanno detto la loro, proponendo soluzioni su soluzioni. Un grande coro a cui è colpevolmente mancata la voce proprio degli studenti. Così il portale di riferimento degli studenti, a due settimane dal via, ha deciso di chiedere ai diretti interessati come giudicano il "manuale" allestito dal ministero dell’Istruzione per il "back to school".

La mascherina? Sopportabile

Partiamo dall'aspetto che sta facendo discutere di più: il paventato obbligo di far indossare la mascherina agli studenti per tutta la giornata scolastica (se non si riesce a garantire il distanziamento). Nell'opinione pubblica è scontro aperto ma le divisioni non mancano neanche tra i ragazzi. Circa 1 su 3 si oppone in maniera netta dicendo di essere sicuro di non sopportarla per tutto quel tempo, mentre il 47% (la fetta più consistente) confessa il proprio disagio pur capendo il senso di un eventuale provvedimento in tal senso. Ma c'è un 20% che approverebbe in toto la scelta: con la mascherina si sente più protetto.

Compresa l'importanza del distanziamento

Dinamiche più o meno simili per quel che riguarda il distanziamento sociale. Analizzando le risposte si capisce che, pur non facendo i salti di gioia, i ragazzi non alzano un muro. Sull'ipotesi, ad esempio, di separare in gruppi le classi più numerose, il 27% dice che la vivrebbe malissimo mentre il 47%, pur non essendo d'accordo, si adeguerebbe. Stessa cosa sul divieto di stare a contatto diretto con gli altri: per il 22% non poter abbracciare i propri compagni (che spesso sono anche amici) per tutte quelle ore è una vera e propria tragedia ma per il 52% è un "trauma”"che si può superare per un fine più alto, ovvero preservare la salute.

Ampio consenso per il banco singolo

Che il distanziamento non sia un problema così insormontabile ma, al contrario, l'unica cosa considerata in grado di contenere il contagio è ribadito dalle risposte date su un altro tema che ha fatto molto dibattere: l'adozione dei banchi singoli. Solamente il 31% è un inguaribile nostalgico e si dispera se pensa che dovrà fare a meno del proprio compagno di banco. Ma, tolti questi, la decisione trova larghi consensi tra i ragazzi: il 41% promuove a pieni voti l'eliminazione del banco doppio, il 28% ha un atteggiamento neutro. Anche perché c'è molta diffidenza sulle altre regole chiave, come quella che impone agli studenti di misurare la febbre ogni mattina prima di andare a scuola. Quasi 8 su 10 sono scettici: per gran parte di loro è facile prevedere che qualcuno non rispetterà la norma.

Scarseggiano le informazioni

Per adesso, però, mancano notizie concrete su come avverrà davvero il ritorno tra i banchi. L’istituto scolastico infatti, in 6 casi su 10, ancora non ha contattato le famiglie per anticipare come intende applicare le regole di comportamento inserite nelle Linee Guida del Ministero. Così gli studenti stanno ricorrendo al fai-da-te: 8 su 10 si stanno attivando, più o meno intensamente, per cercare informazioni sulle novità previste per il rientro a scuola. Questo ovviamente può generare qualche grattacapo: 1 su 3 si dichiara molto preoccupato, 1 su 2 moderatamente e solo 1 su 5 non sembra avere timori per il ritorno alla scuola in presenza.

Disposti a ripartire con la didattica a distanza

Ecco perché, nella situazione attuale, un terzo dei ragazzi (34%) preferirebbe continuare solo con la didattica 'a distanza' e un altro 35% proverebbe da subito con la didattica mista (un po' a scuola e un po' a casa). Per tentare di scongiurare quello che immaginano oltre 9 su 10, ovvero che durante l'anno le scuole saranno costrette a chiudere nuovamente per l'impennata dei contagi (il 37% è sicuro che accada).

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