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Scuola, coalizione Ue post-Covid: 4 le misure chiave per ridurre il rischio

In un documento sottoscritto dall'Oms e dal ministro Speranza le strategie anti-contagio: igiene, distanziamento e politiche ad hoc per bambini e docenti fragili

Scuola post-Covid, nuovi banchi e nuove distanze per ritornare a lezione

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Una "coalizione tra i nostri Stati membri per informare delle nostre azioni e andare avanti congiuntamente per attuare le migliori misure possibili" per la scuola. E' questo il primo punto degli impegni sottoscritti, come annunciato dall'Oms e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine di un summit con 53 Paesi. I governi si sono impegnati a condividere una serie di dati sull'impatto del Covid-19 sui bambini e le famiglie.

Igiene, distanziamento, protocolli ad hoc per bambini e insegnanti a rischio - Quattro le misure chiave concordate durante il vertice per ridurre il rischio negli ambienti scolastici: dalle norme di igiene base al distanziamento, a politiche specifiche per bambini a rischio  con esigenze di apprendimento o condizioni di salute speciali, come anche per i docenti con condizioni di salute più cagionevoli, che li rendono vulnerabili a infezioni più gravi. Promossa in particolari situazioni la didattica a distanza. 

Il documento sottoscritto - A sottoscrivere le misure, in una dichiarazione congiunta, oltre al ministro Speranza è stato anche il direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità Hans Kluge. "E' realistico - si legge nel documento - preparare e pianificare la disponibilità dell'apprendimento online per integrare l'apprendimento scolastico". Necessaria la didattica a distanza in caso di chiusure temporanee, o durante la quarantena episodica, o a integrazione per l'apprendimento scolastico in circostanze in cui i bambini alternano la presenza per rispettare le esigenze di allontanamento fisico nelle aule più piccole.

Crisanti: "Mascherine necessarie e soglia temperatura a 37,1" - Il microbiologo dell'Università di Padova Andrea Crisanti, "padre" della strategia dei tamponi di massa, sottolinea che "la temperatura sui ragazzi va presa a scuola e non a casa, e va abbassati a 37,1. Necessarie le mascherine per i più grandi, per i piccoli si sa che non è possibile". 

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