"Lei c'era sempre, cercava di aiutare chiunque le ponesse un problema. Adesso tocca a noi esserci". Poche parole sufficienti per riassumere il rapporto che lega Giulia Centonze, 23enne di Reggio Emilia, alle sue amiche di sempre. Lo scorso anno, dopo un incidente d'auto, è finita in stato di "minima coscienza". L'unica speranza di miglioramento sarebbe trasferirla in una clinica a Innsbruck, in Austria, ma "per tre mesi di cure servono 100mila euro". La sorella non si dà per vinta: "Se serve chjederò anche l'elemosina". Le amiche intanto, hanno lanciato una raccolta fondi: "Lo dobbiamo a lei e alla nostra amicizia".
Potrebbero esserci "piccoli passi avanti" - La famiglia Centonze ha sottoposto il caso di Giulia a una clinica privata in Austria, a Innsbruck, che ha ipotizzato la "possibilità di fare dei piccoli passi avanti". La struttura si è detta disponibile a prenderla in carico. Il problema è il costo del ricovero, ma le sorelle Valentina e Serena sono determinate a percorrere ogni strada: "Per vederla migliorare le proverò tutte, andrò anche a fare l'elemosina se necessario, non mi vergogno a dirlo", ha detto al Corriere della Sera Valentina, la più grande delle due.
Quel nodo che ci lega a Giulia - Anche le amiche di Giulia hanno deciso di dare il loro contributo per donare alla ragazza la possibilità di curarsi. La loro raccolta fondi si appoggia alla pagina Facebook Quel nodo che ci lega a Giulia, ma nei prossimi giorni Benedetta, Gaia, Francesca e Federica puntano di lanciare anche una campagna su GoFundMe. "La nostra speranza è di riuscire ad aiutare la famiglia", raccontano le ragazze, "faremo tutto ciò che è in nostro potere".