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Rete unica Tim-Cdp, via libera unanime dal vertice governo-maggioranza alla società che gestirà la banda larga

L'ok spiana la strada alla neonata FiberCop, in cui dovrebbe entrare anche Tiscali. Al summit hanno partecipato il premier Giuseppe Conte e diversi ministri, fra cui Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli

Via libera unanime al percorso individuato fra Cdp e Tim per la costituzione della società che gestirà le infrastrutture della rete unica a banda larga. L'ad di Cdp Fabrizio Palermo è stato invitato al vertice di maggioranza, al quale hanno partecipato il premier Conte, i ministri Gualtieri, Patuanelli, Pisano, Bonafede, Franceschini e Speranza, con Andrea Orlando e Luigi Marattin.

Memorandum di intesa - Fabrizio Palermo ha quindi illustrato il memorandum di intesa che sta mettendo a punto con Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, a Contee ai suoi ministri. Palermo ha spiegato i punti salienti dell'accordo che ancora si sta perfezionando (non si esclude un nuovo incontro tra Gubitosi e lo stesso Palermo) perché sia pronto prima del Cda di Tim lunedì prossimo, che dovrebbe varare appunto la società FiberCop. 

Kkr, Fastweb e Tiscali - All'interno della società entreranno il fondo infrastrutturale Usa, Kkr con il 37,5% e Fastweb con il 4,5%. La novità delle ultime ore è che anche Tiscali potrebbe essere della partita entrando nell'azionariato di FiberCop avendo annunciato che comunque in una prima fase porterà i suoi clienti nella neonata società. 

Governance con maggioranza azionaria a Tim e dei consiglieri a Cdp - Le garanzie che Palermo ha illustrato al governo per una rete neutrale e terza con parità di accesso per tutti gli operatori nascono da una governance garantista che prevede, si apprende, decisioni condivise nel board della nuova società in cui Tim avrà la maggioranza azionaria ma non quella dei consiglieri, che spetterà alla Cdp. Sarà invece Tima a esprimere il ceo con il placet di Cassa depositi e prestiti, cui spetterà invece il presidente con il benestare di Tim.

Mediazione di Gualtieri - Il memorandum ha subito un'accelerazione negli ultimi giorni dopo la mediazione di Gualtieri e dei vari incontri fra Gubitosi e Palermo, dopo che Tim aveva inviato una proposta alla Cdp. L'investimento di Kkr sulla nuova società sarà di 1,8 miliardi ma è probabile che la quota azionaria scenda a favore di Cdp, come anche quella di Tim, che al momento avrà il 58%. Del resto, lo stesso Gubitosi nella call del 4 agosto aveva chiarito come FiberCop fosse aperta ad altri investitori. 

Successivamente la società potrebbe veder allargato il proprio perimetro alla rete primaria quella che dai cabinet arriva alle centrali e con la fisuone con Open Fiber di cui la Cdp è azionista insieme a Enel, con il 50% ciascuno, Enel che non ha ancora espresso una posizione sul tema e che ha comunque ricevuto un'offerta per il 50% di Of dal fondo Macquarie che sta effettuando la due diligence mentre è ancora ufficioso l'interesse di un altro fondo, Wren House. Il prossimo cda di Enel è fissato il 17 settembre.

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