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Migranti, il governo ha impugnato l'ordinanza di Musumeci | Il governatore: "La tutela sanitaria spetta a noi"

Alla base dell'impugnazione la considerazione che "la gestione del fenomeno migratorio è competenza dello Stato e non delle Regioni"

Il governo ha impugnato l'ordinanza del presidente della Sicilia, Nello Musumeci, che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull'isola. Lo rendono noto fonti governative. Alla base dell'impugnazione la considerazione che "la gestione del fenomeno migratorio è competenza dello Stato e non delle Regioni". Il ricorso, già notificato alla controparte, è stato depositato presso il Tar della Sicilia.  

Nel ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio, nelle persone del premier e del ministro dell'Interno, si sottolinea che un provvedimento simile produrrebbe effetti a carico delle altre regioni, chiamate a farsi carico dell'ospitalità dei migranti. Cosa che peraltro già avviene perché, viene sottolineato, sono stati circa 4.000 gli immigrati che nel corso dell'estate sono stati trasferiti dalla Sicilia in altre regioni italiane.

Presto altro bando per navi-quarantena Intanto è in corso di predisposizione un nuovo bando per reperire altre navi-quarantena per ospitare i migranti che sbarcano in Italia, alleggerendo le strutture a terra. Entro giovedì, si apprende inoltre, saranno circa 850 i migranti che saranno trasferiti da Lampedusa sulle navi quarantena Azzurra e Aurelia. Complessivamente, nel corso dell'estate, i migranti trasferiti dalla Sicilia in altre regioni sono stati oltre 4.000 

La replica di Musumeci: "Tutela sanitaria spetta a noi" "Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi". E' la replica del governatore Musumeci all'impugnativa del governo. "La Sicilia difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo", ha spiegato. 

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