TikTok ha deciso di fare causa all'amministrazione Trump per il suo ordine esecutivo che vieta da settembre l'uso dell'app negli Stati Uniti. Nell'azione legale la società cinese ha spiegato di non rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale. La notizia è arrivata dopo l'indiscrezione dei media Usa, secondo cui sarebbe stato il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, a mettere in guardia Trump sul pericolo rappresentato da TikTok.
"Siamo fortemente in disaccordo con la posizione dell'amministrazione Trump, secondo cui TikTok è una minaccia alla sicurezza nazionale, e abbiamo già spiegato queste obiezioni in precedenza", ribadiscono i vertici dell'app, aggiungendo che "ora è tempo per noi di agire. Non prendiamo alla leggera il far causa al governo, tuttavia sentiamo di non avere altra scelta che agire per proteggere i nostri diritti, e i diritti della nostra comunità e degli impiegati". La compagnia afferma anche di "ritenere che l'amministrazione abbia ignorato i nostri diffusi sforzi per rispondere alle sue preoccupazioni".
La società ha affermato di proteggere i dati dei suoi utenti e vuole sfidare l'ordine esecutivo del presidente Trump che vieterebbe l'utilizzo della app qualora non si trovasse un acquirente americano per le sue operazioni sul suolo Usa. Gli avvocati di TikTok hanno nuovamente affermato che la società ha "adottato misure straordinarie per proteggere la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti statunitensi di TikTok" e che ha spiegato tali sforzi al governo federale durante un recente riesame della sicurezza nazionale.
"Mettendo al bando TikTok senza preavviso o possibilità di essere ascoltato (prima o dopo il fatto), l'ordine esecutivo viola le protezioni del giusto processo del Quinto Emendamento", afferma la denuncia, secondo estratti visti dal Wall Street Journal.