In ansia per le rate del mutuo che temeva di non poter più pagare e scoraggiato per i mille sacrifici fatti inutilmente. Il suicidio del ristoratore fiorentino di 44 anni appare come uno dei risvolti più tragici dello stallo economico che l'Italia sta affrontando in questi mesi di emergenza. L'uomo aveva acquistato l'immobile in pieno centro storico, nella zona di piazza Santa Croce poco prima della pandemia, lo stesso locale nel quale i suoi dipendenti lo hanno trovato senza vita. Rimasto solo all'interno del ristorante, durante la pausa tra il turno del pranzo e quello della sera si è tolto la vita. Nessun messaggio, nessuna indicazione, solo silenzio.
"Qualsiasi sia la ragione, sento profondamente che la sua morte rappresenta una sconfitta per tutti noi, nessuno escluso" - ha commentato Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze - "evidentemente non siamo riusciti a fare abbastanza per stare vicini agli imprenditori del settore in questo momento di grande difficoltà." Una tragedia che ha colpito molto Firenze, la città nella quale, a fine aprile, i ristoratori avevano messo in atto una protesta per sottolineare la gravissima situazione data dai locali chiusi a causa del lockdown e dalla mancanza di turisti stranieri.
"Chiediamo al sindaco Nardella di istituire una giornata di lutto cittadino". Questa è una tragedia che ci ha colpito e addolorato molto. "Ristoratori e albergatori sono tra le categorie più colpite ed è urgente che la Regione e le Istituzioni aiutino economicamente chi fa impresa" ha detto Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana.
Nardella in un tweet si è detto "addolorato per la scomparsa di Luca" e ha fatto visita ai famigliari della defunto per portare la vicinanza dell'amministrazione in un momento molto delicato. "Mi auguro sinceramente che non venga fatta nessuna strumentalizzazione di questa drammatica storia" - ha aggiunto il primo cittadino - "in settimana parleremo con le associazioni di categoria".
"Gesto forte, di grande disagio" ha commentato il presidente dell'Associazione Ristoratori Fiorentini Marco Stabile - "dopo tanti anni di vita investiti per costruire la propria azienda e una posizione sociale, molti di noi ristoratori si ritrovano ad affrontare un azzeramento totale di quanto costruito, con il grosso rischio di dover fare nuovi debiti. Le istituzioni devono intervenire seriamente".