E' scontro frontale tra la Regione Sicilia e il governo sulla situazione dei migranti in Sicilia e in particolare sull'emergenza sbarchi degli ultimi giorni a Lampedusa. Il governatore Nello Musumeci firma un'ordinanza nella notte per trasferire tutti i profughi fuori dalla sua Regione, vicina al collasso, ma subito interviene Roma che chiarisce: la questione migranti è di competenza nazionale. Il presidente però non ha nessuna intenzione di cedere.
"Entro le 24 di lunedì tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall'isola", si legge nell'ordinanza firmata da Musumeci, che sottolinea come "non sia possibile garantire la permanenza nell'Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio" da coronavirus.
"La Regione Siciliana, mediante le Asp territorialmente competenti - prosegue l'ordinanza - mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza".
Il provvedimento di 33 pagine dispone inoltre che "al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle Ong."
Lo stop del Viminale - "Quella dei migranti è una materia di competenza statale, un'ordinanza regionale dunque non può incidervi". Lo fanno sapere fonti del Viminale sull'ordinanza del governatore siciliano Nello Musumeci. Le stesse fonti sottolineano che non si vuole polemizzare con Musumeci, sapendo anche che la Sicilia è sottoposta ad una pressione migratoria eccezionale che si sta facendo il possibile per alleggerire.
Musumeci: "Io vado avanti" - Il governatore fa sapere che non intende cedere e risponde così al Viminale su Facebook: "Hotspot competenza dello Stato? ... quindi anche responsabilità. Piuttosto che prendersela con le ordinanze facciano sentire la loro voce in Europa. E facciano qualcosa. Noi andremo avanti".