QUARTA GIORNATA

A "Giffoni 50" l'attrice di "Tredici" Katherine Langford: "Ragazzi siate fedeli a voi stessi"

Ospite della kermesse risponde alle domande via streaming

© Ufficio stampa| Katherine Langford

Bella, giovane, famosa e coi piedi per terra. E' l'australiana Katherine Langford, attrice della serie cult "Tredici", che alle domande dei ragazzi nell'incontro via streaming con "Giffoni 50" ha detto: "Non lasciatevi  scoraggiare dai no e restate fedeli a voi stessi, non fatevi cambiare da nessuno".

Nella serie che l'ha lanciata, "Tredici" è centrale il tema della salute mentale, della depressione e del suicidio adolescenziale, argomenti "che mi hanno sempre interessato e che tutti dovremmo conoscere a fondo, abbiamo tutti da imparare molto l'uno dall'altro", ha aggiunto la giovane attrice. Quando le chiedono che consiglio darebbe a una persona depressa, lei spiega che è difficile immaginarlo "perché ogni lotta interiore è personale e unica. Io certo non sono un'esperta ma proverei a ricordare alla persona che c'è vita dopo un momento buio e che non e' sola". Come attrice "ogni ruolo ti lascia qualcosa e tutti quelli che interpreto hanno per me un forte significato. Questo diventa ancora più importante quando interpreti una parte che va oltre l'intrattenimento e ha un qualche tipo di rilevanza sociale. Hannah (in Tredici) è stato un po' il mio debutto e nella storia si affronta un argomento che sento molto".

Classe 1996, la Langford è uno dei nomi emergenti di Hollywood. Tra i film in cui si è distinta anche "Cena con delitto" e la rilettura in chiave femminile del mito di Artù nella serie fantasy "Cursed" (per cui ha firmato anche una canzone come autrice e interprete "I could be your king)", nuovo grande successo per Netflix.

"Ho sempre avuto un'inclinazione verso l'arte, la musica, la recitazione; a quattro - cinque anni, scrivevo poemi in forme di canzoni", racconta . Ma vivendo a Perth, una città che non ha forti legami con l'industria del cinema e non conoscendo nessuno in questo mondo ci ho messo un po' per comprendere che sarebbe potuta essere la mia strada. L'ho capito quando a 17 -18 anni mi sono messa a fare tre lavori per pagarmi le lezioni di recitazione e mi sono presa la responsabilità delle mie scelte". Allora "nella mia testa è diventato un percorso da seguire con determinazione". Come fonte d'ispirazione "guardavo a Kate Winslet, Michelle Williams e Carey Mulligan, di cui amo così tanto il lavoro ma anche ad attrici australiane che hanno realizzato la stessa strada, dimostrando che non era un sogno impossibile, come Nicole Kidman, Cate Blanchett, Rose Byrne e Margot Robbie". 

A un giovane aspirante attore consiglierebbe poi soprattutto "di credere in se stesso: quello che sei ed è speciale in te è anche quello che troveranno speciale anche gli altri". 

Se non avesse fatto l'attrice e la musicista "probabilmente avrei scelto una professione in cui si possono aiutare le persone, come essere medico, lo sono anche i miei genitori, o insegnante/preside, perché la scuola è molto importante ed è fondamentale avere buoni maestri".