Dopo Richard Gere, al Giffoni Film Festival è stata la volta di Sylvester Stallone. Il divo hollywoodiano è stato ospite con un collegamento streaming rispondendo alle domande dei ragazzi presenti al Festival. Tra le altre cose ha parlato del suo nuovo progetto, il film "Samaritan". "E' un'idea fantastica - ha detto -, interpreto un vecchio supereroe che non vuole più esserlo, e si parla anche del suo rapporto con un bambino".
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Disponibile e rilassato, Stallone si è concesso in un incontro di 15 minuti alle domande dei "giffoners" collegati dagli hub del festival in vari Paesi, come Gran Bretagna, Svizzera e Polonia, regalando notizie, riflessioni e alla fine anche un mega selfie via schermo con i ragazzi in sala nel quale fa da cameo uno degli Oscar vinti da "Rocky" nel 1977.
La saga sul pugile di Philadelphia per Stallone "è stata una benedizione e un miracolo. Non ho mai pensato che sarebbe diventato qualcosa di così grande. Tutti hanno una sogno nel mondo e Rocky ha mostrato che quel sogno si può realizzare - sottolinea -. Se un'idea pensi possa arrivare alle altre persone, vai avanti. Tutte le persone combattono nella vita a mondo loro. Nella storia di qualcuno che lotta e non si arrende tutti possono riconoscersi. Vanno raccontati questi sogni che tutti abbiamo, quelli che riguardano la condizione umana".
Dopo lo stop alle riprese a causa della pandemia di coronavirus, ora Stallone è impegnato in "Samaritan" di Julius Avery. "C'è un grande cuore nella storia - ha detto -. In molti film di fantascienza trovo non ci sia molta emozione, 'Samaritan' invece ha molto in comune con Rocky. E' molto realistico, non è pieno di elementi fantasy". Guardando alla sua vita Sly ha detto di aver ottenuto "tutto quello che mi ero prefissato da giovane, tutti i miei obiettivi sono stati raggiunti e superati. A 30 anni ho vinto questo (dice, mostrando l'Oscar), cosa potrei fare di piu'? Quello che voglio realizzare ora è scrivere, produrre, trovare giovani filmmaker come voi, aiutarvi a realizzare i vostri sogni. Io non ho più niente da provare, ora è il vostro turno".
Ma Sylvester Stallone non è stato l'unico ospite della giornata. Tito Faraci e Wallie hanno parlato del graphic novel realizzato per celebrare i 50 anni del Film Festival. I Pinguini Tattici Nucleari si sono dichiarati "fieramente provinciali": "Anche se con questo non diciamo di non ampliare i propri orizzonti - ha spiegato il
frontman Riccardo Zanotti, che si è alternato nelle risposte con gli altri componenti del gruppo, Lorenzo Pasini, Nicola Buttafuoco, Simone Pagani, Matteo Locati e Elio Biffi -. Bisogna conoscere le altre culture ma tante volte alla fine ti trovi bene nel tuo. Noi a Bergamo ci troviamo molto bene. Non siamo dediti agli
eccessi e ai vizi, siamo molto sobri, non siamo particolarmente punk...".
Diego Bianchi si è invece confrontato con i ragazzi su temi di stretta attualità, dall'immigrazione alle fake news. "Una volta le avremmo chiamate stronzate. Ma come la combatti la fake dei migranti che si mangiano i cani a Lampedusa? - ha detto -. Ci sono fulminati o mitomani che vogliono inventarsi notizie, ma la cosa grave è che questa roba viene rilanciata da leader politici. Non ho una soluzione per combatterle. Probabilmente l'unico modo è combatterle con le news vere".
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