Manca l’aria, sembra di soffocare, ogni respiro sembra essere l’ultimo. Carlo Giussani ha raccontato sofferenze e sensazioni provate quando il coronavirus lo ha colpito: "A un certo punto mi son messo a tossire, ho tossito per 20 minuti e in quei 20 minuti ho pensato di avere una cannuccia attraverso la quale respirare". Tecnico di radiologia, 60 anni, è stato uno dei primi malati di Covid-19 in Italia. Ricoverato il 21 febbraio, è rimasto in ospedale un mese.
La testimonianza - Il racconto prosegue crudo, senza tentennamenti. A Carlo sembra di rivivere ogni istante: "Il tremendo di questa cosa è ogni respiro ti fa rendere conto di quanto sei vivo e anche che potresti non esserlo più al prossimo.... Ho scritto un testamento, lì mi sono reso che avrei potuto svoltare da un momento all’altro".
Il monito - Carlo ha una sorella infermiera, che si è trovata improvvisamente a lavorare nei reparti Covid-19. L'emergenza coronavirus l'hanno vista con gli occhi di chi solitamente si prende cura dei pazienti, l’hanno vissuta sulla loro pelle: "Un mio collega di lavoro è morto a 60 anni. Sono cose che possono capire a tutti. A tutti. E non è questo il momento di abbassare la guardia", avverte.