La quinta puntata de "La Città della Scienza", la nuova rubrica settimanale di Tgcom24 propedeutica al grande evento EuroScience Open Forum (Esof) 2020 (che si terrà dal 2 al 6 settembre a Trieste) è interamente dedicata allo spazio. Nel nuovo appuntamento, andato in onda sabato 22 agosto alle 16.45, ci siamo interrogati su importanti quesiti che molti di noi si sono posti almeno una volta nella vita: chi siamo e da dove veniamo? Ne abbiamo parlato con Marica Branchesi, astrofisica GSSI (Gran Sasso Science Institute) e con l'astronauta Umberto Guidoni.
Italia e spazio - L'Italia è il terzo contribuente dell'Esa, l’Agenzia spaziale europea. E', invece, sesta a livello globale nel settore aerospaziale. Da un lato, ci sono i nostri astronauti, eroi esploratori di un mondo sconosciuto, dall’altro c’è, invece, chi resta fermo sulla terra e si rende artefice di scoperte che cambiano la nostra visione dell'universo. Studiosi che provano ad abbattere le frontiere dell'astrofisica, un settore in cui la voce degli italiani si fa sentire in modo significativo.
I nostri scienziati hanno raggiunto traguardi storici: dalla scoperta delle onde gravitazionali alla prima fotografia di un buco nero nel cuore della galassia m87; così i ricercatori tentano di rispondere alle domande di cui si parlava: chi siamo e da dove veniamo.
"La scienza in Italia è a dei livelli altissimi, i ricercatori e scienziati italiani sono primi in tantissimi campi, sono in tutte le scoperte principali avvenute negli ultimi anni. Il livello delle materie scientifiche nelle università è estremamente elevato e questo ci permette di lavorare ad altissimi livelli", sottolinea Branchesi.
"Nello spazio riusciamo a trovare molte risposte su chi siamo e da dove veniamo", spiega l'astrofisica, che racconta cosa si prova ad essere tra i magnifici 100 del Time: "Mi ha dato una grande opportunità, vale a dire poter parlare a un pubblico più vasto e spiegare, così, la bellezza della scienza".
Cosa ci dice lo spazio rispetto al nostro Pianeta? "Le prime immagini della Terra vista dallo spazio hanno in qualche modo fatto crescere la sensibilità verso l’ambiente. In questo modo, abbiamo imparato ad amare di più questo Pianeta, a riconoscerne la bellezza e anche la fragilità - spiega Guidoni -. Comunque, lo spazio è un oceano enorme di fronte a noi dove continuare l'esplorazione. Probabilmente, quindi, il prossimo obiettivo è Marte".
"Andare su Marte - continua l'astronauta - è un obiettivo del mondo intero. Il mese scorso sono partite tre missioni dirette verso il Pianeta rosso: una della Nasa, una della Cina e una degli Emirati Arabi Uniti. Questo per dire che davvero Marte rappresenta il futuro dell'esplorazione. Per arrivarci, però, ci vorranno qualche decina di anni. Intanto, ci stiamo preparando a tornare sulla Luna e questa è una data più ravvicinata: possiamo parlare del 2024. E probabilmente stavolta ci sarà una donna".
Infine, in puntata si è parlato anche di Extreme, mostra che si terrà nell'ambito del Science in the City Festival dal 29 agosto all'11 ottobre, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19 (l'ingresso è gratuito). "Nel proporre questa mostra abbiamo voluto riunire tre aspetti della tradizione scientifica ed esplorativa di Trieste: l'esplorazione del cielo, quella del mondo sotterraneo e quella dell'Antartide. Extreme sarà il magazzino delle idee di Trieste. E’ una mostra dedicata alla vita in tre ambienti estremi: lo spazio, le grotte, l’Antartide", spiega Michele Maris, astronomo dell’Osservatorio Astronomico di Trieste.