E' stato reintegrato, tra lo sconcerto generale, il primario di chirurgia dell'ospedale di Cittiglio (Varese) accusato di aver pronunciato, a marzo, insulti omofobi contro un paziente sedato e sottoposto a un intervento chirurgico, come "Ma guardate se io devo operare questo 'frocio' di m…". Il medico era stato sospeso dalla Asst Sette Laghi, ma ora, dopo circa due mesi, ha ripreso il servizio.
Come riporta Corriere Milano, il medico aveva perso un ricorso in tribunale contro la sanzione disciplinare e avrebbe dovuto scontare un ulteriore mese di sospensione per via di alcuni insulti rivolti a un dirigente dell’Asst Sette Laghi. L'uomo ha però ottenuto il provvedimento di sospensione dal tribunale, potendo così tornare al lavoro. Intanto, però, l'azienda sanitaria ha fatto ricorso in appello.
Sconcertati i colleghi e non solo. "A prescindere dagli sviluppi giudiziari, questa è innanzitutto una questione di civiltà, perché non è accettabile che un dirigente di un ente pubblico possa comportarsi in questo modo. Il grave comportamento del primario non può essere sanzionato con una semplice sospensione, in parte anche abbuonata, ma deve essere oggetto di licenziamento per giusta causa che deve essere monito per tutti i casi analoghi di aggressività e violenza, che sono ancora numerosi, purtroppo", ha dichiarato al Corriere Simone Verni, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle che sta seguendo la vicenda.
L'episodio - L'episodio è avvenuto il 25 marzo, in piena pandemia da Covid-19. "Non è giusto che in questo periodo di emergenza debba perdere tempo per operare questi 'froci'", avrebbe affermato il primario in sala operatoria. Un altro medico presente gli avrebbe detto: "Io sono 'frocio', lei ha qualche problema con i 'froci'?". A quel punto il primario avrebbe invitato il collega ad uscire dalla sala.