"Viviana non avrebbe mai ucciso Gioele. Inoltre non aveva paura dei cani". Lo ha detto Daniele Mondello, il padre del piccolo Gioele scomparso il 3 agosto mentre era insieme alla madre, Viviana Parisi, poi trovata morta nelle campane di Caronia (Messina). Intanto, dopo una segnalazione da parte di un volontario, è in corso un sopralluogo in una zona a circa 200 metri dall'autostrada Messina-Palermo.
Mondello ha sottolineato inoltre l'ipotesi di un'aggressione subita da parte di alcuni cani feroci. Intanto, per le operazioni di ricerca del bambino, su richiesta della Prefettura di Messina è sceso in campo anche l'esercito, che sta perlustrando il territorio.
I militari contribuiranno ai lavori grazie agli assetti della Brigata Aosta: si tratta di un nucleo di ricognizione che svolgerà funzione di elemento di coordinamento con i vigili del fuoco per tutta la durata delle ricerche con un plotone suddiviso in 3 squadre da 10 elementi ciascuna, alternati con cadenza giornaliera; c'è poi un team del quarto reggimento Genio, specializzato nel military search, capacità maturata dall'esperienza nei teatri operativi per individuare le difformità del terreno che possano lasciar presagire la presenza di elementi, appunto, difformi dalla conformazione naturale.
"Noi disponiamo di uomini addestrati e, con l'impiego di apparecchiature sofisticate, riusciamo a controllare dove l'occhio umano non può arrivare, come anfratti e tombini - spiega il maggiore Gianluca Portoghese, che coordina il team dell'esercito del Genio della brigata Aosta -. Nella speranza di trovare il piccolo Gioele, staremo qui finché sarà necessario".