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Australia: il governo applica un bollino sui videogiochi che contengono microtransazioni

Il Dipartimento delle Comunicazioni australiano, responsabile per la classificazione software, ha imposto l'etichetta sulle copertine di tutti i giochi che permettono di eseguire acquisti in-game

IGN

È di pochi giorni fa la notizia del sondaggio condotto in Australia, che aveva rivelato una correlazione tra la dipendenza da gaming e l'acquisto delle loot box da parte dei giocatori online. Ora la morsa del governo australiano si fa più intensa, vista la decisione di applicare il bollino di avvertimento sulle copertine dei giochi che danno la possibilità di effettuare microtransazioni online.

La decisione è stata presa dal Dipartimento delle Comunicazioni del paese, che si occupa di applicare la versione oltreoceano del PEGI europeo ai tutti i prodotti riguardanti l'intrattenimento e i videogiochi che sbarcano nel continente.

Non si tratta di un provvedimento del tutto nuovo, dato che già dal mese di maggio tutti i videogiochi venduti in Australia includono una classificazione per gli acquisti in-game, ovvero microtransazioni e loot box.

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Il sistema di classificazione, ben spiegato sul sito ufficiale del governo australiano, comprende una serie di bollini di diverso colore, ciascuno indicante il tipo di contenuti e la fascia d'età raccomandata, in una scala che va dal verde (videogiochi adatti a tutti) al nero (videogiochi adatti ai maggiori di 18 anni).

Come ben visibile sulla copertina del fresco di stampa Marvel's Avengers di Square Enix, a questa classificazione si è aggiunto dunque il bollino blu recante una M (stante appunto per "microtransazioni"), che etichetta con precisione i giochi che danno la possibilità di acquisti di contenuti extra online.

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Lo scopo dichiarato della classificazione è quello di giungere a un compromesso con il quale sia possibile da un lato informare i consumatori, i genitori in particolare, sui prodotti "a rischio" e dall'altro proteggere i bambini da contenuti inappropriati.

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