Nelle ultime ore, l'universo videoludico sta vivendo un momento di enorme tensione a seguito della cancellazione di Fortnite dallo store di Apple. Le motivazioni consisterebbero nella violazione da parte di Epic Games delle politiche della multinazionale di Cupertino. Motivazioni che a ruota hanno coinvolto anche Google nella vicenda, portando alla cancellazione del battle royale anche da Google Play Store. La software house ha dunque indetto una battaglia legale contro i due colossi e inaugurando la propria campagna mediatica dal nome #FreeFortnite con un video che si ispira allo spot girato per il lancio di Apple Macintosh diretto dal regista Ridley Scott nel 1984.
La tempesta giudiziaria ha avuto dunque inizio dopo che Epic Games aveva deciso di inserire nel gioco un proprio sistema di pagamento che avrebbe bypassato quello di Apple tagliando le commesse del 30% e rendendo le transazioni in-game più economiche per i suoi utenti. L'azienda californiana ha così deciso di cancellare il gioco dall'App Store a seguito di tale violazione.
Come sottolineato da Tom Phillips di Eurogamer, i giocatori iOS possono ancora giocare a Fortnite, ma la rimozione dall'App Store significherebbe l'impossibilità di scaricare e avviare i contenuti della nuova stagione il cui inizio resta fissato alla fine di questo mese.
Alla mossa di Apple ha fatto seguito una denuncia legale da parte di Epic Games, che la accusa di pratiche sleali, stuzzicando la sua community con il lancio di un nuovo cortometraggio, intitolato Nineteen Eighty-Fortnite, all'interno della modalità Party Royale.
Il corto è una ricostruzione quasi perfetta dell'iconico spot di Apple, realizzato proprio nel 1984 per pubblicizzare l'uscita dei computer Macintosh. Il video originale, diretto dal regista Ridley Scott, raffigura una donna, l'atleta britannica Anya Major che libera i suoi concittadini dal conformismo e dalla tirannia gettando una mazza contro un maxi schermo sui cui scorre la propaganda imposta dal Grande Fratello (interpretato dall'attore David Graham).
Epic Games ha sostituito i personaggi secondari in grigio con i propri e l'eroina sconosciuta con la coloratissima Brite Bomber, che nello spot del battle royale salva i suoi compagni con l'iconico piccone dalla testa di unicorno, mandando in frantumi lo schermo che mostra un avatar dalle sembianze tipiche della mela di Apple che parla alle masse ormai lobotomizzate.
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Al corto fa seguito un messaggio nei titoli di coda che recita il seguente testo: "Epic Games ha osato sfidare il monopolio dell'App Store. Per rappresaglia, Apple sta bloccando Fortnite su un miliardo di dispositivi. Unisciti alla lotta per impedire al 2020 di diventare 1984", parafrasando proprio il messaggio finale dello spot originale, in cui i computer Macintosh avrebbero dovuto salvare le masse dall'annichilazione.
Il testo finale è anche un richiamo al romanzo distopico di George Orwell "1984", in cui risulta ormai chiara l'accusa di Epic Games mossa contro Apple, che secondo la software house sta cercando di ricreare una sorta di tirannia commerciale all'interno del mercato dei giochi per dispositivi mobile, ampliando il discorso sul blog ufficiale.
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Di contro, in un comunicato ufficiale, Apple ha cercato di spiegare le ragioni che l'abbiano spinta a tale decisione, puntando ovviamente sulla questione della violazione delle politiche aziendali dopo dieci anni di fruttuosa collaborazione con la software house, con la quale non esclude in ogni caso un dibattito che possa riportare la situazione alla normalità.
Stando a quanto riportato dal sito The Verge, Google ha seguito l'esempio della concorrente, cancellando Fortnite dal Google Play Store, visto che anche questo servizio consta di regole simili a quelle imposte da Apple. Il battle royale è ancora disponibile sull'app di Epic Games e sullo store Samsung per mobile, ma Google ha tenuto a precisare che: "Sebbene Fortnite rimanga disponibile su Android, non possiamo più renderlo disponibile su Play perché viola le nostre norme. Tuttavia, accogliamo con favore l'opportunità di continuare le nostre discussioni con Epic e riportare Fortnite nel nostro store.“
Epic Games ha infine presentato una denuncia contro Apple, spiegando di aver intrapreso un'azione legale per porre fine alle restrizioni anti-concorrenziali dell'azienda sui mercati per dispositivi mobile. Nella denuncia si legge inoltre che “Epic non chiede un risarcimento monetario per le lesioni subìte, né sta cercando un trattamento favorevole in qualità di azienda".
La volontà della software house è quella di procedere con un provvedimento ingiuntivo che consenta una concorrenza leale sui due mercati relativi all'App Store e al sistema di pagamento in-game, "che interessano direttamente centinaia di milioni di consumatori e decine di migliaia, se non oltre, di sviluppatori di app di terze parti".