Un Movimento 5 stelle in fibrillazione si mette alla prova. Sulla piattaforma Russeau si sono infatti aperte, fino alle 12 di venerdì, le votazioni riservate agli iscritti in merito a due quesiti: uno relativo alla modifica del "mandato zero" per i consiglieri comunali e uno relativo alle alleanze a livello comunale con i partiti tradizionali. La modifica è necessaria per consentire a Virginia Raggi l'eventuale ricandidatura a sindaco di Roma.
Il primo voto, dunque, è sulla modifica al "mandato zero" per i consiglieri comunali. In pratica, la richiesta alla base di autorizzare l'auto-ricandidatura di Virginia Raggi, considerando nulla, ai fini del conteggio del mandato, la sua precedente esperienza come consigliera comunale. Se vincesse il sì al primo quesito, l'attuale primo cittadino potrebbe ricandidarsi.
Ma l'ipotesi di un'altra sua corsa per la poltrona di sindaco a Roma alimenta i malumori radicati tra i militanti anche fuori dal Campidoglio. Quelli dei parlamentari alla prima legislatura, che vedono nella deroga al vincolo del doppio mandato nei Comuni un cavallo di Troia per estenderla anche a Camera e Senato. Col rischio, alle prossime elezioni, di doversi contendere il posto con deputati e senatori di più lungo corso, finora esclusi da un "terzo giro".
Il "mandato zero" ha già avuto un prima via libera un anno fa, quando venne presentato ai militanti dall'allora leader del Movimento, Luigi Di Maio ma che, allora, non includeva i sindaci dalla possibilità di scontare la prima consiliatura. Sul Blog delle stelle, i militanti si dividono, anche se sembrano prevalere i commenti dei contrari allo strappo alle regole storiche. Gli esegeti del Movimento non sono concordi sulla portata della deroga, sulla sua immediata applicabilità anche alla Raggi o al sindaco di Torino Chiara Appendino.
Le consultazioni saranno anche sulla possibilità, per i 5 stelle, di dar vita nei Comuni ad alleanze, "oltre che con liste civiche, anche con i partiti tradizionali". In sostanza una autorizzazione generale a sottoscrivere intese con il Pd a livello amministrativo. Si tratta di un tema delicato anche alla luce dell'incontro di Beppe Grillo con il sindaco di Milano Beppe Sala, testa di ponte per eventuali futuri accordi tra i dem e i 5 stelle in 5 città.
Di Maio: "Due sì, mi fido dei territori" - Votero "due sì perché mi fido dei territori", Cosi' Luigi Di Maio in un post dove spiega: "credo che sia giusto. Perché il MoVimento si evolve e mai come in questo momento sta prendendo coscienza del fatto che perdere persone che abbiano maturato una tale esperienza come Virginia sarebbe suicida. Meglio tardi che mai".
Su Virginia Raggi, prosegue Di Maio, "ciò che è successo e abbiamo vissuto insieme nei primi mesi del suo mandato non ha precedenti storici. L'aggressione nei suoi confronti avrebbe schiacciato una mandria di bufali. In questi anni non sempre siamo stati d'accordo su tutto, ma è indiscutibile che su di lei si sia abbattuto un uragano e che solo insieme siamo stati più forti di tutto. E tutti oggi le riconoscono la capacita' di aver sostenuto una pressione senza precedenti".
Appendino: "Sì ad alleanze perché ora siamo cresciuti" Il sindaco M5s di Torino, Chiara Appendino, ha votato sì al secondo quesito, quello relativo alle alleanze. I paletti che il Movimento 5 Stelle si era dato alla sua nascita, scrive su Facebook, "sono serviti a non sbagliare strada quando ancora non sapevamo guidare. Ora siamo cresciuti ed è arrivato il momento di guardare oltre quei paletti. Votare sì al secondo quesito vuol dire dare un'opportunità in più ai territori, far crescere dando più responsabilità. Ogni territorio deciderà nell'esclusivo interesse della sua comunità".