"Siamo devastati dalla notizia della morte di una delle nostre più grandi fan": così i Muse, sui social, ricordano la ventenne Bianca Ballabio, appassionata della band britannica che cercava di essere sempre in prima fila ai loro concerti. Spesso ci riusciva, come si vede dallo scatto (con una parrucca rosa fosforescente), nel post pubblicato da Matthew Bellamy e soci. La ragazza è morta dopo un incidente in moto avvenuto lo scorso 2 agosto.
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"Bianca partecipava praticamente a tutti i nostri concerti europei, dormiva lì per essere sicura di avere un posto in transenna. Non vedevamo l'ora di vederla con la sua parrucca rosa in quel mare di persone, sempre felice e cantando. I nostri pensieri e preghiere vanno alla sua famiglia e a tutte le vite da lei toccate. Ci mancherai, Bianca", scrivono i tre componenti della band inglese. Oltre alla foto con la parrucca, i Muse hanno postano anche un'altra immagine che ritrae la ragazza davanti al poster promozionale del loro recente disco, "Simulation Theory".
E a proposito di questo album, i Muse hanno annunciato a sorpresa l'uscita dell'attesissimo film omonimo, ad esso ispirato. La pellicola, diretta da Lance Drake, esce nei cinema in IMAX di tutto il mondo il 17 agosto, mentre il 21 è disponibile per il noleggio o il download. Promette un'esperienza davvero unica nel suo genere.
Il film è il naturale proseguimento dell'album, e propone un mix di performance live ed elementi narrativi, che seguono la storia di un team di scienziati alle prese con una fonte di vita aliena. Il regista ha così commentato questa nuova iniziativa del gruppo di Matthew Bellamy: "L'obiettivo di Simulation Theory era quello di catturare la portata dell'elettrizzante spettacolo dal vivo e di espandere la sua connessione con il DNA del mondo che abbiamo costruito negli ultimi tre anni nei video musicali dei Muse. In una svolta inaspettata, la realtà alternativa del film ha iniziato stranamente a rispecchiare la nostra".
Le parti live del film sono riprese dall'epico concerto alla O2 Arena di Londra nel 2019. Nella presentazione della pellicola si legge che "sfuma i confini tra narrativa e film concerto, virtuale e realtà: uno spettacolo soprannaturale, che interroga il mondo che ci circonda".
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