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Bonus Inps ai deputati, Tridico: non è un caso montato per il referendum | Pronti a fornire nomi su richiesta della Camera

Il presidente dell'istituto di previdenza, che probabilmente sarà chiamato a riferire in Parlamento, minaccia querele: "Chi dice queste cose dovrebbe dimostrarlo, invece di sparare accuse nel vuoto"

Continua la polemica sui parlamentari che hanno chiesto il bonus Inps di 600 euro destinato a Partite Iva e autonomi per fronteggiare le difficoltà economiche causate dall'emergenza coronavirus. A parlare è ora Pasquale Tridico. Il presidente dell'istituto di previdenza sarebbe furioso con chi insinua che si tratterebbe di un caso montato di proposito in vista del referendum sul taglio dei parlamentari

"Non solo non è vero. Ma chi lo dice, chi lo scrive, ne dovrà rispondere in tribunale. Ne va della mia dignità", avrebbe detto Tridico. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il presidente dell'Inps avrebbe negato di aver orchestrato la fuga di notizie per indirizzare il referendum del 20 e 21 settembre e sarebbe disposto a riferire in Parlamento nel caso dovesse essere chiamato. "Chi dice queste cose dovrebbe anche dimostrarlo, invece di sparare accuse nel vuoto", avrebbe anche aggiunto.

L'Inps è pronta a fornire i nomi su richiesta della Camera Intanto sono in corso interlocuzioni tra l'Inps e la Camera dei deputati, dopo che il garante della Privacy ha sostanzialmente dato il via libera alla pubblicizzazione dei nomi dei parlamentari coinvolti nel caso del bonus Covid. L'Inps avrebbe dato la propria disponibilità a fornire alla Camera i nomi su esplicita richiesta della presidenza di Montecitorio che sta valutando come procedere e quale sia effettivamente il soggetto in diritto di avanzare tale richiesta.

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