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Coronavirus, 73 migranti positivi all'hotspot di Pozzallo: arriva l'esercito

Da lunedì 90 militari presidieranno la struttura di accoglienza nel Ragusano. Il prefetto: "Da mesi chiediamo un protocollo sanitario"

Coronavirus, migrante positivo a Milano: l'esercito presidia centro di accoglienza

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Un migrante positivo al coronavirus è stato trasferito in una struttura apposita per la quarantena ed è stato disposto un presidio dell'esercito. E' la situazione che si sta vivendo al Centro di accoglienza straordinaria di via Quintiliano a Milano, dove si sono verificate anche proteste da parte degli ospiti del centro. Il migrante positivo, un 30enne originario del Ghana che lavora come magazziniere, è asintomatico ed è stato trasferito a Linate, in un hub gestito dalla Croce Rossa. Per gli altri 44 ospiti del centro e per i cinque operatori è stato disposto l'isolamento all'interno della struttura. Al momento nessuno dei 44 migranti mostra sintomi del Covid.

Sono aumentati a 73 i migranti positivi al coronavirus all'hotspot di Pozzallo (Ragusa). Per questo il prefetto Filippina Cocuzza ha annunciato l'arrivo dell'esercito. "Spero che adesso si capisca perché da mesi parliamo della necessità di un protocollo sanitario e di pesanti sottovalutazioni da parte di Roma", ha detto l'assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza

In arrivo 90 militari Arriverà dunque l'esercito a presidiare l'hotspot di Pozzallo, così come preannunciato dal prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, al sindaco Roberto Ammatuna, preoccupato per l'aumento dei casi di Covid-19 tra i migranti ospiti nella struttura. Saranno 90 i militari che, da lunedì, vigileranno l'hotspot. Cresce anche la preoccupazione delle autorità cittadine e sanitarie per le fughe dei migranti dal centro. Tra i 15 che hanno lasciato la struttura lunedì ci sono due positivi di cui una donna in
stato di gravidanza. 

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