"Che io abbia mentito ai pm su Alzano e Nembro è una sonora sciocchezza". Così Giuseppe Conte, parlando dell'inchiesta incentrata sulle decisioni del governo di non istituire il 5 marzo una zona rossa per i due Comuni lombardi, ma di decretare due giorni dopo il lockdown per tutta la Lombardia. "Non credo di aver perso tempo", ha quindi sottolineato il premier.
"Io sto ai fatti. A noi il 5 marzo sembrava già che la curva del contagio stesse scappando di mano. Il ministro Speranza in quel momento chiese ragioni di una misura solo per quei due Comuni. Ne nasce un parere del 5 sera, tardi. La notte io Speranza ci riuniamo e predisponiamo tutto per la cintura rossa su Alzano e Nembro. La mattina dopo in Protezione Civile mi precipito a parlare vis a vis con gli esperti e allora propongo questa soluzione più radicale: perché solo ad Alzano e Nembro? Convengono con questa proposta e il giorno 7 ci consegnano un verbale che opta per questa scelta. La notte del 7 emetto un Dpcm per una zona rossa in tutta la Lombardia".
Lockdown in tutta Italia, "messo in sicurezza il Sud per tutela intero Paese"Riferendosi alle critiche sulla successiva scelta di decretare il lockdown per tutta Italia, Conte ha quindi sottolineato che dopo il verbale del giorno 7 del Cts, quando il Cts si è convinto che ci voleva una misura più radicale per Alzano e Nembro è successo un fatto nuovo, che molti si sono recati da Nord a Sud. A quel punto abbiamo ritenuto fosse prioritario mettere in sicurezza il Sud, che significava mettere in sicurezza il Paese. E di questo sono orgoglioso".
"Verbali mai stati secretati, pubblicheremo tutto"Il premier ha poi spiegato la scelta di non rendere immediatamente pubblici i verbali del Comitato tecnico scientifico. "Si sono scritte e dette cose inesatte. Chiariamo bene le cose: voi immaginate cosa significava per gli scienziati elaborare proposte, analizzare dati e avere i riflettori della tv. Non avrebbero avuto tranquillità. Quando c'è un processo decisionale così delicato io rivendico che quei verbali restino riservati. Ma non significa secretati, non ho mai posto un segreto di Stato. E vi annuncio che sono il primo che consentirà la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere".
"Non mi sono divertito ad emanare Dpcm" Quanto alla gestione dell'emergenza, affrontata a colpi di decreti, il premier ha spiegato di non essersi "mai divertito, ve lo posso assicurare. I decreti li abbiamo adottati quando erano necessari". Circa il peso del Cts nelle decisioni del governo ha poi sottolineato che "nessuno deve pensare che la scienza sia univocità di soluzioni. Non ho mai detto che il governo avrebbe ceduto il suo compito agli scienziati, non ho mai detto che avremmo seguito alla lettera le loro valutazioni".
"Vaccino forse tra pochi mesi, ma non ritengo debba essere obbligatorio"Conte ha poi spiegato che "se mi dovessero confermare queste proiezioni ottimistiche c'è la possibilità di mettere il vaccino presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi Ue. Quando presto? Mesi diciamo. Entro l'anno? Speriamo". "Non ritengo", ha quindi aggiunto, che il vaccino "debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione" .
"Ponte sullo Stretto? Penso a una struttura sottomarina" Conte ha poi affrontato il tema della ripresa. "Per alcuni aspetti la nostra ripresa è migliore di altri Paesi come Germania e Spagna. Preservare il tessuto produttivo e occupazionale significa che si può correre prima", anche se "ci rendiamo conto che le nostre misure non hanno soddisfatto tutti". E parlando del futuro dell'Italia, il premier ha anche toccato il tema del Ponte sullo Stretto di Messina. "Vogliamo un'Alta Velocità di rete per tutto il Sud, prima dobbiamo fare questa e poi vedremo, non possiamo dire ora facciamo il Ponte sullo stretto ma di certo c'è il tema di questo collegamento, penseremo a tempo debito a una struttura, anche sottomarina, a un miracolo di ingegneria come quello del Ponte di Genova. Valuteremo tutto e ne discuteremo anche insieme".