Toyota continua lʼespansione del progetto Mirai, la berlina a idrogeno lanciata alla fine dello scorso anno in Germania, Regno Unito, Belgio e Danimarca. Eletta nei giorni scorsi “Green Car of the Year”, premio quasi obbligato per unʼauto che fa delle emissioni zero il suo cavallo di battaglia, Toyota Mirai nei prossimi mesi sarà commercializzata anche in Svezia, Norvegia e Paesi Bassi.
La mancanza di infrastrutture (la rete di distribuzione dell'idrogeno per autotrazione) proibisce alla Mirai di fare la sua apparizione pubblica in Italia, ma anche in mercati importanti come Francia e Spagna. Un peccato, e un evidente gap tecnologico, se si considera che la Mirai è già venduta in Giappone dal dicembre 2014 e negli Usa da quasi un anno. In Norvegia ci sono al momento 5 stazioni di rifornimento per l'idrogeno, ma il Piano nazionale dei Trasporti prevede di arrivare a 20 entro il 2020. Per gli automobilisti ci saranno vantaggi come lʼesenzione IVA e sgravi fiscali se acquistano unʼauto come la berlina Toyota a idrogeno. Ancora più articolata la presenza di stazioni per lʼidrogeno in Svezia, concentrate nelle città di Stoccolma, Goteborg, Malmoe e basate al 100% su fonti dʼenergia rinnovabile.
I volumi di vendita della Mirai sono e saranno nel breve periodo chiaramente limitati. L'obiettivo Toyota è fare breccia in Europa, e di passare dalle 3.000 unità vendute in tutta Europa nel 2017 a 30 mila unità nel 2020. La tecnologia dʼaltronde gioca a favore della vettura, le cui fuel cells (le particolari batterie) trasformano lʼidrogeno in elettricità motrice, lasciando che dai tubi di scappamento esca solo vapore acqueo. Il rifornimento richiede allʼincirca 3 minuti, unʼinezia rispetto ai tempi di ricarica delle attuali vetture elettriche o ibride elettriche, e lʼautonomia di marcia di Toyota Mirai è di circa 500 chilometri.