Masticare chewing gum a base di xilitolo aiuta a prevenire la carie. E' quanto emerge da numerosi studi scientifici che esaltano le qualità protettive di questo ingrediente naturale, un autentico scudo contro i batteri che attaccano il cavo orale. A ricordarlo è Laura Strohmenger, direttore di Unità operativa complessa della Clinica odontoiatrica dell'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, nell'ambito della richiesta per un Piano nazionale di prevenzione della carie obbligatorio e gratuito per i più piccoli.
Oltre a utilizzare correttamente spazzolino e dentifricio al fluoro, è dunque buona pratica masticare gomme allo xilitolo (rigorosamente non zuccherate). E' quanto prevede la Raccomandazione numero 6 delle Linee guida ministeriali 2015 sulla salute orale in età adulta, che lo classifica come un "comportamento di prevenzione di gengivite e carie".
Lo xilitolo è un edulcorante di origine vegetale (viene estratto soprattutto dalla betulla) e fa parte di una classe di sostanze che non vengono fermentate dai batteri del cavo orale e, quindi, non consentono la formazione degli acidi che corrodono lo smalto. Lo xilitolo è considerato anche "cario-protettivo perché possiede una provata attività antibatterica, ostacolando la crescita degli streptococchi del gruppo mutans", fra i primi imputati nel processo che dà origine alla carie.
Uno studio coordinato nel 2013 dalla stessa Strohmenger, ha dimostrato che masticare chewing gum allo xilitolo riduce dell'82% i rischi di sviluppare carie. I test sono stati condotti su 176 bambini di età compresa fra i 7 e i 9 anni, con alta concentrazione di streptococchi mutans (i principali batteri della carie). A un primo gruppo di piccoli è stato chiesto di masticare, cinque volte al giorno per sei mesi, un chewing gum allo xilitolo. A un altro gruppo è stato richiesto di masticare una gomma analoga, senza zucchero ma priva di xilitolo.
Nel gruppo di controllo, il 16,6% dei bambini aveva nuove carie allo smalto (superficiali) dei denti, mentre per il gruppo che aveva assunto xilitolo questo valore era del 2,86%. Inoltre, il 10,26% dei bambini del gruppo di controllo aveva nuove lesioni cariose (più profonde), mentre nel gruppo xilitolo il dato era dell'1,43%.
Educare i bimbi alla prevenzione - La Strohmenger ha osservato che l'Italia presenta una "grave lacuna nell'ambito dell'odontoiatria pubblica e preventiva". Il primo passo è "puntare sui bambini, gli adulti del futuro, così da "costruire una generazione di gente sana che ha imparato i comportamenti giusti ed è in grado di mantenerli e trasmetterli", ha aggiunto.
La fuga dal dentista - Secondo i dati Istat relativi al 2013 e pubblicati nel 2015, il ricorso alle cure odontoiatriche in Italia ha subito una notevole flessione: la quota di popolazione che si è rivolta al dentista o all'ortodontista è calata al 37,9%, rispetto al 39,3% del 2005. Ed è cresciuta al 29,2%, contro il 24%, la percentuale di connazionali che ha dilazionato le visite in un periodo più lungo, da uno a tre anni. "Il cittadino che deve pagarsi le cure odontoiatriche continua a manifestare un grande disagio", ha detto la Strohmenger.