Milano, donna colpisce a morte il convivente con una katana: arrestata
E' successo in via Filippo Carcano. L'uomo è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove è morto per gli effetti della ferita al femore
E' finita tragicamente una lite tra un uomo e una donna a Milano. Lei si è scagliata contro il suo convivente, Mauro Sorboli, 40 anni, colpendolo con una katana (tipica spada giapponese). Ferito al femore, l'uomo è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove è morto. Dopo lo scontro è stata la donna stessa, un'italiana di 44 anni, a chiamare i soccorsi e a chiedere l'intervento della polizia. La 44enne è stata arrestata per omicidio.
Il delitto si è consumato in via Filippo Carcano, intorno alle 15. La spada usata per uccidere l'uomo ha una lama di circa 30 centimetri. Il fendente ha reciso l'arteria femorale, rendendo vano ogni tentativo dei soccorritori.
La vittima aveva precedenti per spaccio di stupefacenti. Secondo quanto riferito alla polizia, veniva spesso visto alterato e oggi pare avesse assunto alcol. Tanto che, secondo quanto raccontato dalla donna, Valentina, di 44 anni, l'avrebbe schernita e trattata male per ore, suscitando una prima reazione della compagna, che presa la corta spada giapponese, con una lama di circa 30 centimetri, l'avrebbe rivolta contro se stessa minacciando di uccidersi, e poi, vedendo che lui non dava retta a questo suo gesto, lo avrebbe minacciato "ti faccio del male" attuando poi il suo proposito.
Un fendente secco a una gamba, che però ha reciso l'arteria femorale lasciando l'uomo esangue a terra, morto dissanguato in pochissimo tempo. Quando i soccorritori del 118 - chiamati dalla stessa donna in lacrime - sono arrivati nell'appartamento della coppia, al terzo piano di via Filippo Carcano 5, hanno trovato il corpo a terra in una pozza di sangue e hanno tentato di rianimarlo senza successo. Alla fine ne hanno constatato il decesso senza poter nemmeno tentare la corsa disperata verso un ospedale. La donna è rimasta prostrata ad attendere la polizia, e l'arma è stata sequestrata.
I due, dai primi accertamenti, convivevano in quella casa da circa un anno e, almeno secondo i vicini, si sentivano litigare spesso. Lui disoccupato ma di famiglia agiata, lei impiegata in una casa discografica. Non avevano figli e in casa, al momento della lite, erano da soli.
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