Nella cerimonia del Giovedì Santo papa Francesco ha lavato i piedi a undici profughi in una celebrazione al Cara (centro accoglienza richiedenti asilo) di Castelnovo al Porto. Durante il rito, il Santo Padre ha ricordato gli attentati di Bruxelles dicendo che "dietro quel gesto, come dietro Giuda, c'è altro. Dietro Giuda c'era chi ha dato il denaro perché Gesù fosse consegnato, dietro quel gesto ci sono i fabbricatori, i trafficanti delle armi".
Oltre agli undici profughi, il Pontefice ha lavato i piedi ad una operatrice del Cara, ripetendo il gesto compiuto da Gesù verso i discepoli, in segno di servizio e di fratellanza. Quando ha lavato i piedi alla donna, Angela Ferri, unica italiana del gruppo, la donna gli ha mormorato "mamma", ricordando la madre, morta pochi giorni fa.
"I gesti - ha detto papa Francesco nell'omelia che ha tenuto interamente a braccio - parlano più delle immagini e delle parole, i gesti, in questa parola di Dio che abbiamo letto ci sono dei gesti: Gesù che serve, che lava i piedi, lui che era il capo lava i piedi agli altri, ai suoi. Secondo gesto, Giuda che va dai nemici di Gesù, quelli che non vogliono la pace con Gesù a prendere il denaro con il quale lo ha tradito, le 30 monete".
"Oggi, in questo momento - ha detto ancora il Papa - tutti noi stiamo facendo il gesto della fratellanza e tutti noi diciamo 'siamo diversi, siamo differenti, abbiamo differenti culture e religioni, ma siamo fratelli e vogliamo vivere in pace', e questo è il gesto che io faccio con voi, ognuno di noi ha una storia, addosso, ognuno di voi ne ha una storia addosso, tante croci, tanti dolori ma anche ha un cuore aperto che vuole la fratellanza, ognuno nella sua lingua religiosa prega il Signore perché questa fratellanza si contagi nel mondo perché non ci siano le trenta monete per uccidere il fratello, perché sempre ci sia la fratellanza e la bontà. Così sia".