Il primo ministro di Mauritius, Pravind Jugnauth, ha dichiarato lo stato di emergenza ambientale dopo che una petroliera giapponese, che si è arenata il 25 luglio al largo delle coste, ha iniziato a sversare tonnellate di carburante. Il mare agitato ha vanificato fin qui gli sforzi per fermare la "marea nera". La chiazza scura di petrolio si sta rapidamente diffondendo nelle acque vicino ad aree ambientali definite "molto sensibili".
La petroliera Mv Wakashio si era incagliata il 25 luglio senza conseguenze per l'equipaggio, che è stato fatto evacuare. Tutto sommato vuota, la nave-cisterna da 101 tonnellate di stazza varata nel 2007 portava pur sempre 200 tonnellate di diesel e 3.800 di proprio carburante. L'arenamento è avvenuto a Pointe d'Esny, inserita fra le zone di importanza internazionale tutelate dalla Convenzione di Ramsar, e si trova nei pressi del parco marino di Blue Bay.
Dopo l'appello del primo ministro, la Francia ha deciso di inviare "squadre e materiale a Reunion". Ad annunciarlo è stato il presidente Emmanuel Macron.