Il mese di marzo registra un miglioramento dell'attività economica nell'Eurozona, chiudendo il primo trimestre dell'anno in crescita. Le recenti misure della Bce, volte a stimolare l'economia dell'area della moneta unica, potrebbero a breve mostrare gli effetti sperati, creando di fatto le condizioni per un'ulteriore espansione dell'attività.
Il contributo, però, arriva più dai servizi che dal manifatturiero. La stima preliminare segna un aumento dell'indice Pmi composito – sintesi di servizi e manifatturiero – elaborato da Markit, a 53,7 punti dai 53 osservati a febbraio. Mentre l'indice dei servizi risulta in rialzo a 54 punti dai precedenti 53,3, quello manifatturiero è invece passato a 51,4 da 51,2.
Il trend viene confermato in Germania – che comunque a gennaio aveva evidenziato un incremento oltre le attese della produzione industriale –, dove il contributo maggiore alla fase di espansione proviene dal settore dei servizi: 55,5 punti rilevati a marzo dai 55,3 del mese precedente. L'attività manifatturiera, al contrario, pur restando in territorio positivo segna un rallentamento (da 50,5 a 50,4 punti). L'indice composito resta così stabile, a 54,1 punti.
Analogamente, in Francia, il settore dei servizi si è attestato a 51,2 punti, tornando in territorio positivo (l'indice di 50 punti separa espansione e contrazione dell'attività). Ancora al di sotto della soglia base si colloca l'indice manifatturiero, a 49,6 punti.
Il dato, come si diceva all'inizio, mostra pertanto un nuovo slancio dell'economia della zona euro, che potrebbe rafforzarsi nell'immediato futuro grazie ai nuovi interventi di politica monetaria della Banca centrale europea. Il 2016, altrimenti, non era cominciato nel migliore dei modi a causa del rallentamento delle economie emergenti e la conseguente flessione del commercio mondiale. Nella media trimestrale, infatti, il dato si attesta a 53,4 punti che, tendenzialmente, rappresenta il ritmo di espansione più basso in un anno.