La guardia di finanza ha sequestrato beni per un valore di 500 milioni di euro riconducibili ad affiliati alla cosca di 'ndrangheta Iannazzo di Lamezia Terme. Tra i beni sequestrati figura anche il centro commerciale "Due mari", ubicato a Maida, alle porte di Lamezia Terme, di proprietà dell'imprenditore Franco Perri.
La storia della realizzazione dell'imponente centro commerciale "Due mari" è legata a doppio filo alla guerra tra cosche che insanguinò Lamezia Terme a partire dal 2003. La grande struttura realizzata dall'imprenditore Antonio Perri lungo la statale 280 detta appunto "dei Due mari", determinò nuovi assetti che avrebbero spostato l'epicentro dell'economia locale dal centro di Lamezia Terme. Decine di commercianti, a seguito della realizzazione del centro commerciale, avrebbero trasferito le loro attività in quella zona e quindi sarebbero passati sotto il controllo della cosca Iannazzo. Un cambiamento che sottraeva alla cosca Torcasio, egemone nella zona di "Capizzaglie" di Lamezia, la possibilità di controllare le estorsioni.
Dapprima i Torcasio cercarono di impaurire i commercianti con telefonate minatorie ma, non ottenendo risultati, decisero di mandare un segnale forte. Fu per questo motivo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che Antonio Perri, 71 anni, fu ucciso il 10 marzo 2003 mentre si trovava nel supermercato "Atlantico". Fu proprio l'omicidio dell'imprenditore che fece da "detonatore" della guerra di mafia che culminò con l'assassinio di due esponenti di vertice dei Torcasio, Antonio e Vincenzo.
Come risposta ai due omicidi venne trafugata la bara di Antonio Perri, con la successiva richiesta di un riscatto di 150mila euro per la restituzione. La salma venne poi ritrovata dalla polizia il 21 marzo 2008, seppellita a 50 metri dalla strada dei Due Mari. E' in questo contesto che si sarebbe consolidato il rapporto tra la cosca Iannazzo e l'imprenditore Francesco Perri, figlio di Antonio, e nuovo titolare del centro commerciale "Due Mari" arrestato a maggio dell'anno scorso con l'accusa di associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta "Andromeda" della Dda di Catanzaro.