"UNO SHOCK ANCHE PER NOI"

Caso Regeni, Al Sisi: "Avrete la verità" Matteo Renzi: "Parole importanti"

Il presidente egiziano promette massima collaborazione e si chiede: "Chi ha interesse a colpire la collaborazione tra i due Paesi?". Plaude Matteo Renzi: "Parole importanti, dimostrano passi avanti"

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"Prometto ai genitori di Giulio Regeni che faremo luce e arriveremo alla verità. Lavoreremo con le autorità italiane per dare giustizia e punire i criminali che lo hanno ucciso". Il presidente egiziano, Abd al-Fattah Al Sisi, parla per la prima volta della scomparsa del giovane ricercatore friulano, morto in Egitto a fine gennaio. Plaude il premier Matteo Renzi: "Da Al Sisi parole importanti, dimostra che sono stati fatti evidenti passi avanti".

Renzi: "Parole importanti, ora verità" - Dal presidente egiziano sono arrivate "parole molto importanti che confermano quello che lui chiama il rapporto speciale tra Italia ed Egitto", ha detto Matteo Renzi, lasciando la Camera. "E' importante il coinvolgimento del procuratore Pignatone e che ci sia condivisione nelle indagini. Questa intervista in cui tra l'altro il presidente si rivolge direttamente alla famiglia Regeni mostra che ci sono evidenti e significativi passi in avanti. Ora tutti insieme troviamo i colpevoli", ha aggiunto il premier.

Intervistato dal quotidiano La Repubblica, Al Sisi non nasconde le sue perplessità su tempi e modalità dell'omicidio: "Come mai hanno fatto ritrovare il corpo durante la visita del vostro ministro? Chi ha interesse a colpire la collaborazione tra Egitto e Italia?". "E' stato uno shock anche per noi. Ciò che è accaduto è inaccettabile", aggiunge.

"Sconvolti da quanto accaduto" - L'omicidio di Regeni, dice ancora il presidente egiziano, "non ci appartiene e sconvolge non solo il governo ma tutto il nostro popolo. Questo è un fatto drammatico ma unico, migliaia di italiani hanno visitato, lavorato e vissuto in Egitto e a nessuno di loro è mai accaduto nulla. Sono stati in sicurezza". Al Sisi ha poi commentato l'accusa secondo cui, in queste sei settimane seguite alla morte di Regeni, la collaborazione nelle indagini dell'Egitto sia apparsa debole e insufficiente.

"L'indagine qui in Egitto è dal primo momento sotto la diretta supervisione del procuratore generale - ha assicurato - e ci sono gruppi di investigatori specializzati che stanno lavorando giorno e notte per scoprire le cause reali e svelare le circostanze che hanno provocato questa drammatica morte. Non ci fermeremo finché non sarà stata raggiunta la verità sulla fine di Giulio Regeni".