Fulmini, proprio come in estate. Ma anziché scrosci d'acqua, fiocchi di neve e grandine. Accade raramente ma è quanto si è registrato sabato in Italia. L'intensa perturbazione, la seconda del mese, insieme alle forti piogge, alle eccezionali nevicate sulle Alpi e ai venti burrascosi, ha portato infatti anche veri e propri temporali di neve.
Di cosa si tratta? "In un temporale di neve, in inglese spesso indicato come thundersnow, la precipitazione giunge al suolo sotto forma di fiocchi di neve anziché, come accade nei classici temporali estivi, in forma prevalente di pioggia", spiegano i meteorologi del Centro Epson Meteo. Questi fiocchi di neve sono spesso accompagnati da piccoli chicchi di grandine. Il fenomeno più eclatante, però, risulta la presenza dei fulmini. Cosa che, simultaneamente alla nevicata, accade molto di rado. La spiegazione scientifica di un temporale di neve, in realtà, è semplice.
"Nel caso dei normali temporali la nube convettiva ha origine dal rapido sollevamento di aria calda e umida presente in prossimità del suolo. Ingrediente, questo, che sta all'origine dell'instabilità della colonna d'aria". Certo, anche nel caso dei temporali di neve è necessaria la presenza di condizioni di instabilità: condizioni, però, che più difficilmente si realizzano nella stagione invernale. "Affinché si verifichi un temporale di neve è quindi necessario che lo strato d'aria vicino alla superficie abbia una temperatura più alta rispetto a quella degli strati superiori, ma ancora sufficientemente fredda da permettere ai fiocchi di neve di raggiungere il suolo". Si tratta pertanto di condizioni molto particolari. Condizioni che si sono verificate in questi giorni con l'arrivo di una massa d'aria molto fredda sul Nord Italia, dove i bassi strati dell'atmosfera erano sede di una massa d'aria relativamente più calda e umida.
"Nel nostro Paese- concludono i meteorologi del Centro Epson Meteo - le condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali di neve si possono verificare soprattutto nelle zone costiere, dove la fredda e secca massa d'aria che affluisce in quota trova sulla superficie del mare aria più tiepida e ricca di umidità". Oltre a generare un indubitabile e piuttosto raro spettacolo, questo particolare tipo di temporali è caratterizzato anche dal fatto di dar luogo a nevicate piuttosto intense: gli accumuli di sabato 5 marzo ne sono un perfetto esempio.