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Unioni civili, movimenti "lgbt" manifestano a Roma per i diritti: andare oltre la Cirinnà

Associazioni in piazza per ribadire che se è vero che dopo 30 anni c'è finalmente una legge, il compromesso trovato al Senato non basta e che l'obiettivo da raggiungere al più presto è la piena uguaglianza Ecco le novità della legge

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Erano tanti, più di quello che qualcuno temeva ma certamente meno di quello che molti sognavano. Quarantamila secondo gli organizzatori, diecimila secondo alcuni, sicuramente alcune migliaia di persone c'erano sabato pomeriggio a riempire una buona parte di Piazza del Popolo a Roma, arrivate da tutta Italia per manifestare sulle unioni civili. "Andare oltre la Cirinnà", la parola d'ordine.

Sfumature di tono a parte, tutti, associazioni lgbt e persone in piazza, d'accordo sul fatto che se è vero che dopo 30 anni c'è finalmente una legge, il compromesso trovato al Senato non basta e che l'obiettivo da raggiungere al più presto è la piena uguaglianza. Cioè matrimonio egualitario e riconoscimento di tutti i diritti, figli compresi.

Famiglie Arcobaleno: "Continueremo la nostra lotta" - La presidente di Famiglie Arcobaleno, associazione che riunisce le famiglie omogenitoriali, Marilena Grassadonia, invita la gente a "continuare a lottare con forza, finché l'onda della nostra indignazione non travolgerà questa politica". Quella passata al Senato "e' una legge al ribasso, ma deve comunque andare avanti. Da domani tante famiglie arcobaleno potranno unirsi civilmente, ma per noi non sarà una festa".

Arcicgay: "Legge passata in Senato è solo il primo passo" - "La legge approvata in Senato è per noi un punto di partenza, non un punto di arrivo - ha detto subito dopo Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay - percorreremo con determinazione la strada verso la piena uguaglianza dei diritti".

Anche per Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, "la comunità lgbt è compatta sul fatto che la legge è solo un primo passo, ma non è sufficiente".

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