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Reggia di Caserta, il direttore: riscoprire l'orgoglio civico

Mauro Felicori, accusato da alcuni sindacati di "lavorare troppo" promette impegno e grande responsabilità

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"E' un complimento, c'è tanto da fare qui che mi sento obbligato a lavorare molto. Lo richiede la situazione in cui si trova la Reggia, ma anche la comunità casertana che sta riscoprendo l'orgoglio civico. Sento una grande responsabilità". Così dice Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta accusato da alcuni sindacati di "lavorare troppo" e difeso non solo dal premier Matteo Renzi, ma anche dal segretario Cgil Susanna Camusso.

Sul fatto che resti fino a tardi in ufficio, "non c'è alcun pericolo - spiega a Repubblica -. Nessuno fa straordinari perché io resto fino a tardi. La Reggia è vigilata 24 ore su 24, sempre"."Questa critica - prosegue - è un apprezzamento, sono fiero di dare tutto me stesso per questo incarico. C'e' stata una divisione tra le sigle sindacali, penso e spero che non rappresenti il punto di vista dei lavoratori della Reggia, che mi hanno accolto bene e sono tutti motivati. La stragrande maggioranza dei dipendenti è attaccata al proprio lavoro".

Sul premier Matteo Renzi che dice che la pacchia è finita, Felicori osserva: "I lavoratori sono stati lasciati soli, non sono stati seguiti, negli ultimi tempi il direttore stava a Napoli, e non per sua scelta, ovviamente. Io sono il primo che si sveglia la mattina e l'unico pensiero che ha e' la Reggia, e tale resta fino a quando lascia il lavoro. Credo molto nell'esempio. Vedo tante persone motivate, c'è un forte cambiamento".

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