BRASILE, SCANDALO PETROBRAS

Scandalo Petrobras, l'ex presidente Lula prelevato dalla polizia brasiliana

Il suo portavoce ha spiegato che gli agenti hanno portato via Lula per interrogarlo. La compagnia petrolifera statale Petrobras è coinvolta in un giro di corruzione. Dopo l'interrogatorio, arriva la replica: "Non ho nulla da temere"

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La polizia ha perquisito l'abitazione di Luiz Inacio Lula da Silva e la sede della sua organizzazione nonprofit, l'Instituto Lula. L'ex presidente, accusato di corruzione, è stato prelevato dalla sua casa per essere interrogato: coinvolto nell'inchiesta della procura di San Paolo sul colosso del petrolio Petrobras, che presto sfocerà in un processo per il quale sono stati inviati 44 avvisi di garanzia. La replica di Lula: "Nulla da temere".

Per Luiz Inacio Lula da Silva, che si era rifiutato di andare a deporre, è stato disposto l'accompagnamento coatto nell'aeroporto Congonhas di San Paolo per deporre nella locale sede della polizia federale. "Ci sono le prove che l'ex presidente Lula ha ricevuto benefici da parte dello schema Petrobras attraverso la ristrutturazione di un triplo appartamento e di un sito ad Atibaia, oltre alla fornitura di arredamenti di lusso", è l'accusa contenuta nel comunicato diffuso dalla polizia. Lula, da parte sua, ha negato di essere il proprietario dell'appartamento e ogni suoi coinvolgimento nello scandalo.

Media: moglie e figli Lula fra gli indagati - Oltre a Lula, nel mirino della nuova fase dell'inchiesta sullo scandalo Petrobras ci sono diverse altre persone legate direttamente all'ex presidente. Secondo il sito web del quotidiano Otempo, nella lista degli indagati figurano la moglie Marisa Letícia e i figli Sandro Luis, Fabio Luis, Marcos Claudio e Luis Claudio, oltre ad altri comunque vicini al Partito dei Lavoratori. Fra questi, il direttore dell'Istituto Lula, Paulo Okamotto, la direttrice Clara Ant, che fu assistente speciale di Lula ai tempi della sua presidenza e José de Filippi Jr, segretario del prefetto Fernando Haddad, membro del partito.

"Lula prigioniero politico" - Il Partito del lavoratori (Pt) ha lanciato su twitter gli hashtag #Lula prigioniero politico, #Siamo tutti Lula, #IlpopoloconLula e #Cisarannoconseguenze.

Lula: "Non ho niente da temere" - "Non ho nulla da temere perché non ho fatto niente di male. Se i magistrati mi avessero mandato a chiamare sarei andato, come ho fatto il 5 gennaio a Brasilia, e si sarebbe evitata questa operazione inutile e spettacolare, questo show". Così l'ex presidente brasiliano Lula ha commentato nella sede del suo partito l'operazione di polizia di questa mattina.