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Palermo, ha confessato un omicidio dopo conversione ma ora ritratta: non sono stato io

Damiano Torrente si era presentato dai carabinieri ammettendo di avere ucciso la ex, una romena di 30 anni, Ruxandra Vesco. Ora il passo indietro. L'uomo è indagato per omicidio e occultamento di cadavere

Palermo, uccisa e seppellita sul Monte Pellegrino

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Ancora una svolta nel caso Ruxandra Vesco. Damiano Torrente, il pescatore che giovedì ha raccontato, a cinque anni di distanza, l'omicidio della sua amante romena, scomparsa nel 2015 a Palermo, ha ritrattato tutto in 24 ore: "Non sono stato io a ucciderla, quando ho confessato ero sotto l'effetto della droga". L'uomo, che ha raccontato del suo avvicinamento a Dio e il pentimento a un sacerdote, ha fatto ritrovare ossa umane sul Monte Pellegrino.

A riferire il colpo di scena è l'avvocato Alessandro Musso: "Torrente ha raccontato anche che nel 2019 aveva già confessato una volta l'omicidio della donna e di tutti i suoi parenti alla squadra mobile ma la polizia fece indagini, non trovò il corpo della vittima dove indicato e trovò, invece, in vita i parenti che diceva di aver ucciso così la vicenda fu archiviata in fase di indagini preliminari".

Gli accertamenti scientifici dovranno stabilire se i resti umani fatti trovare da Torrente sul monte Pellegrino appartengano a Ruxandra, la donna che l'indagato ha confessato di aver ucciso nell'ottobre 2015 quando la vittima aveva 33 anni. Torrente aveva raccontato una storia molto dettagliata e ricca di particolari e con un movente. Scarcerato nel marzo scorso, dopo l'arresto per stalking, l'uomo è indagato per omicidio e occultamento di cadavere. 

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